Le cronache ci dicono che, in questo periodo di emergenza sanitaria, la domanda di abiti è crollata, la chiusura totale (lockdown) rappresenta un momento di forte crisi economica, le persone perdono il loro posto di lavoro e si registrano perdite di profitto per produttori e venditori. Forse, questo momento potrebbe però rappresentare, nel mezzo a tante difficoltà, una “pausa di riflessione”, un modo per ripensare i nostri modelli di consumo e di produzione.
Gli abiti, da sempre, esercitano il loro fascino, ma dobbiamo prendere coscienza che questi non devono rappresentare una minaccia per le persone e per il Pianeta; per questo dobbiamo scegliere una moda “sana”, sostenibile sia socialmente che ambientalmente.
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