domenica 4 agosto 2019

intervista ad Antonio Dal Cin, da anni in prima linea contro l'inquinamento da amianto: l'Ona ricusa all’unanimità le sue dimissioni

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Chi è Antonio Dal Cin? Ci parli della sua esperienza personale e del ruolo ha avuto all’interno dell’Ona.
Sono semplicemente un uomo giusto che continua a fare il proprio dovere fino in fondo, senza mai voltarsi indietro e senza temere le conseguenze di una giusta scelta. All’interno dell’ONA sono stato sempre in prima linea nella lotta all’amianto e agli altri cancerogeni, al fianco dell’Avv. Ezio Bonanni e di tantissimi altri volontari, con cui ho condiviso innumerevoli risultati, ma anche tanto dolore, per quella sofferenza che (e la vivo sulla mia pelle) cerchiamo di alleviare attraverso i servizi offerti dall’ONA.
Si tratta di prestazioni offerte gratuitamente tramite i Dipartimenti istituiti all’interno dell’Osservatorio, che rappresentano un importante punto di riferimento su tutto il territorio nazionale, dove è in atto una vera e propria pandemia da amianto.
Quali sono i sentimenti che la animano e la spingono a battersi senza sosta in nome della legalità e della giustizia?
Sono i Valori che ho dentro. Gli stessi per cui il 20 settembre 1991 mi sono arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza.
Perché la decisione di dimettersi da Ona, decisione ricusata fermamente dal direttivo?
E’ stata una decisione molto sofferta, ma coerente con i miei principi e quei valori che peraltro vengono richiamati nello stesso statuto dell’associazione e in cui mi identifico.
Una scelta dettata dalla coerenza, orgoglio o dignità?
Dignità sempre, perché quando un uomo perde la sua dignità perde il rispetto di se stesso. Avere dignità, significa essere degno di rispetto.
Qualcuno ha tentato di strumentalizzare politicamente l’Ona per catalizzare consensi. Anche il Presidente Avv. Ezio Bonanni ha tuttavia precisato che Ona è una ONLUS apartitica e apolitica.
Nella lettera qui allegata, l’avvocato Bonanni rivendica infatti l’assoluta indipendenza dalla politica partitica dell’Ona ed il rigetto di qualsivoglia comportamento che tenda a fare dell’Ona una cinghia di trasmissione per interessi personali.
Cosa vorrebbe dire a questi soggetti?
Che donarsi al prossimo significa sacrificare sé  stessi e non mettersi in mostra per fini personali.
L’interesse delle vittime prima di tutto. Questo è ciò che lei intende garantire. In effetti, nonostante si sia allontanato dall’Ona, lei non ha mai fatto mancare il suo appoggio e sostegno alle vittime, cosa che le rende ulteriormente onore.
Cosa intende mettere in campo in vista del suo ritorno trionfale in Ona?
Intendo agire in modo incisivo come ho sempre fatto, perché si continua a morire e chi salva una vita salva l’intera umanità.
Cosa desidera per se stesso e per le vittime, nell’immediato e nel futuro?
Anche se può sembrare banale o utopico, desidero che via sia giustizia su questa vita terrena per tutte le vittime dell’amianto e per i loro familiari.
C’è chi parla della possibilità di riconoscerle il titolo di Cavaliere. Come vedrebbe questo riconoscimento?
E’ una onorificenza “al Merito della Repubblica Italiana” per ricompensare “benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”. Sarebbe un importante riconoscimento qualora mi venisse conferito.

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