sabato 1 giugno 2019

IL CASO ENI Csm Il Consiglio si occuperà dell’ex procuratore e della sua mancata astensione. Un pm sostiene che il fratello avvocato avesse avuto incarichi dagli indagati. Procura di Roma spaccata Esposto su Pignatone e Ielo. Il pm Fava chiede trasparenza anche sull’astensione su Eni dell’aggiunto per gli incarichi del fratello.

il fatto quotidiano 29 maggio 2019 di Marco Lillo

Tra la Capitale, la Sicilia e Milano
n CONSIGLIO DI STATO L’avvocato
Piero Amara, già legale esterno di Eni, ha
patteggiato tre anni di reclusione e 75
mila euro di multa con la Procura di
Roma. L’accusa è associazione per
delinquere finalizzata alla frode fiscale,
false fatturazioni e alla corruzione in atti
giudiziari. Era ritenuto a capo di un
“sistema ” per pilotare le sentenze nei
tribunali ordinari e amministrativi, fino al
Consiglio di Stato. Il suo collega
Giuseppe Calafiore ha patteggiato 2 anni
e 9 mesi e 30 mila euro di multa
n SISTEMA SIRACUSA A Messina
Amara è indagato e ha chiesto di
patteggiare, anche qui per associazione
per delinquere con Calafiore. Per
indirizzare le inchieste a Siracusa, si è
servito dell’ex pm Giancarlo Longo, che a
sua volta ha patteggiato cinque anni
n IL CASO ENI-NAPAG A Milano
l’avvocato è indagato per depistaggio:
avrebbe inviato esposti anonimi alle
Procure di Trani e Siracusa, per aprire
indagini che sarebbero servite a
indebolire l’inchiesta milanese sulla
corruzione internazionale per il
giacimento nigeriano Opl245: oggi sono
imputati l’ad Claudio Descalzi e l’ex
Paolo Scaroni. È anche indagato per
induzione a non rendere dichiarazioni o a
rendere dichiarazioni mendaci
all’autorità giudiziaria e per
autoriciclaggio. Amara avrebbe stipulato
un “fittizio contratto di compravendita”
di 25 milioni di euro tra l’Eni e la Napag,
società a lui riconducibile, in cambio del
“silenzio” sul “coinvolgimento dei vertici
Eni nell’attività di inquinamento
probatorio” (s. c.)

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