sabato 2 febbraio 2019

la condanna della corte dei conti ai sindaci che hanno danneggiato la comunità non attuando un buon livello di raccolta differenziata

Secondo l'osservatorio provinciale dei rifiuti, l'ultimo dato disponibile della produzione dei rifiuti e della percentruale della raccolta differenziata è del 2017 con il 49% di differenziata in base provinciale. http://www.osservatoriorifiutiprovincialatina.it/index.php?comune=provincia&pag=totale&anno=2017
Non ci sono invece i dati reali sulla qualità. Non si sa quindi quale percentuale di rifiuti e materie prime sia stata effettivamente recuperata e riciclata e quanto invece sia andato poi in impianti di Tmb e quindi o discarica o inceneritore. Quindi manca il dato sull'efficienza e sull'effettivo risparmio in termini economici. Sicuramente il dato provinciale è molto lontano dagli obiettivi minini del 65% o del 70%. Per alcuni comuni i dati consolidati del 2017 sono di fallimento totale: Latina 23,7%, Pontinia (che è il comune di cui è sindaco il presidente della provincia di Latina) al 40%, (aggiornamento del 3 febbraio ore 13,30: il comune di Pontinia avrebbe raggiunto la percentuale del 60% sono molto contento di questo risultato, dopo decenni di proposte, suggerimenti e richieste) Priverno (che protesta per la presenza della Sep) non arriva al 17%  (aggiornamento del 3 febbraio ore 13,30 il comune di Priverno avrebbe anch'esso ottenuti ottimi risultati con la raccolta differenziata spinta insieme a quello di Minturno. Attendiamo i dati ufficiali). Sezze al 23%, solo per citarne alcuni. Diffusa in questi giorni la sentenza della Corte dei Conti all'ex sindaco di Roma Alemanno per non aver effettuato una raccolta differenziata superiore al 30% "appare incauta la sottoscrizione di un protocollo d'intesa che prevedeva una percentuale del 30% evidentemente ardua da raggiungere se rapportata ai dati statistici dell'intero anno". Secondo la stessa logica quanti sindaci, attuali e del passato, della nostra provincia dovrebbero essere condannati per non aver attuato un'adeguata arccolta differenziata? La maggioranza del comune di Latina ha cambiato troppi indirizzi e scelte in materia nei 3 anni a partire dal programma, alle varie attuazioni mancando di un assessore che abbia saputo adottare normative del settore per sperare di arrivare ad una percentuale idonea. Un anno fa, sempre comunque in netto ritardo, annunciati obiettivi della differenziata porta a porta a Latina Scalo entro ottobre e al 40% nell'intero comune, definiti come ambiziosi. Purtroppo obiettivi mancati .
Per fare una corretta raccolta differenziata di qualità ci vuole prima di tutto una classe dirigente all'altezza. Sappiamo che passando dal sistema cancerogeno (provocata dalle emissioni di impianti per rifiuti non in regola) e corruttivo (stando alle inchieste in materia di rifiuti) o semplicemente di incapacità ad attuare una corretta raccolta differenziata ci sarebbe un risparmio economico per amministrazioni, quindi per cittadini e aziende. Oltre a pagare meno la tassa di raccolta, gestione e smaltimento ci sarebbe il ritorno della vendita di materiale recuperato. Senza contare che diminuisce il costo sociale dovuto all'inquinamento.
E' una notizia che naturalmente non ha trovato molto spazio nei vari notiziari e articoli, come era facilmente prevedibile. La gran cassa degli speculatori di impianti e (im)prenditori di rifiuti vuole e pretende si parli solo discariche, inceneritori, quando non di tmb o delle tante, troppe truffe con il prefisso "bio": bio-gas, bio-masse, bio-metano. A questa gran cassa che finanzia o condiziona informazione mirata, esperti o scienziati che parlano solo dietro assegni a favore non interessa la corretta gestione del territorio, la salute pubblica, l'ambiente. Non interessano nemmeno le migliaia di posti di lavoro che la riduzione di rifiuti, il riuso e il riciclo potrebbero generare solo in provincia di Latina in continua perdita, dove aumentano corruzione, cassa integrazione, licenziamenti e lavoratori o giovani che emigrano. Non interessano nemmeno a qualche sindacalista o sigla che si scopre essere in affari con organizzazioni criminali che prosperano con il caporalato, lo schiavismo, le truffe, stando alle notizie di cronache anche recenti. Ne interessano a chi vorrebbe far credere che un appalto di un'autostrada impossibile darebbero un impulso all'economia. Gli stessi studi e esperti di Confindustria smentiscono gli affamati di appalti. Mai di corretta gestione del territorio, della raccolta differenziata.

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