domenica 23 dicembre 2018

Nuovo ricorso di Antonio Dal Cin per equo indennizzo e di prestazioni di vittima del dovere


Nuovo ricorso di Antonio Dal Cin per equo indennizzo e di prestazioni di vittima del dovere

Antonio Dal Cin, nel 2014, il finanziere, nonostante la giovane età, è stato giudicato inabile e congedato con 100% di inabilità causata dalla fibra killer dell'amianto. Purtroppo in occasione del riconoscimento della causa di servizio e le prestazioni di vittima del dovere, incredibilmente, questo 100% si è trasformato nel 5%.  Oltre all'esigenza delle terapie, medicine, controlli, esami conseguenti alla malattia, Antonio deve provvedere anche al mantenimento della moglie e dei suoi figli. Quanto riconosciuto economicamente non è certo sufficiente ne dignitoso, dopo che Antonio ha servito per anni lo Stato e i relativi obblighi. L’asbestosi pleurica è una patologia mortale. La maggioranza delle persone che si sono ammalate con la stessa patologia sono deceduti entro 5 anni dalla diagnosi. Antonio Dal Cin lotta e combatte contro l’amianto. Un dramma simile a quella di tanti altri colleghi militari e non, per motivi di lavoro e di servizio. Per questi motivi Antonio Dal Cin, attraverso il legale dell'associazione ONA Ezio Bonanni, anche presidente nazionale dell'osservatorio contro i danni da amianto, di cui Antonio è membro nazionale, ha presentato tre giorni fa ricorso giudiziario affinché gli venga riconosciuto, tutto quanto gli è dovuto a titolo di equo indennizzo e di prestazioni di vittima del dovere. Di seguito l'intervista che Antonio ha rilasciato sull'argomento alla Redazione di Ona notiziario sull'amianto https://onanotiziarioamianto.it/intervista-dal-cin-ex-finanziere/?fbclid=IwAR0YL_2ry62koA4M4I5cI1cHko9zzcxirHVoEQRJoAfISYO3bB80o3n577w .

L’intervista ad Antonio Dal Cin, vittima del dovere

Come è cambiata la sua vita dopo la diagnosi?
Conduco un’altra vita.  Sono costretto ad essere sempre a riposo assoluto e posso solo lottare contro l’amianto attraverso le mie parole, i miei messaggi e il mio impegno, anche di ascolto, per le altre vittime, per i familiari dei miei colleghi e per i lavoratori deceduti per via della fibra killer. L’esposizione all’amianto mi ha provocato anche gravi danni cardiologici, perché il mio cuore è costretto a una super fatica per il fatto che i polmoni ormai sono come marmo o cemento, fate voi. Niente è più come prima da quando ho ricevuto la notizia della mia malattia, anche perché sono stato subito congedato dalla Guardia di Finanza, ritenuto inabile al 100%. Da allora mi sono votato a un santo e al Padre Eterno perché evitasse che i miei due figli sventurati, Anna e Matteo (4 e 11) rimangano senza padre. Triste e drammatica vicenda quella dei minori di coloro che sono deceduti per amianto.
Come si vive senza avere un futuro?
Si vive malissimo. Il pensiero di ogni genitore sono i figli e ogni volta che guardo i miei penso che devo resistere a tutti i costi. Non posso abbandonarli. Lotterò per rimanere accanto a loro.
Che ripercussioni ha avuto la sua malattia sul suo rapporto di coppia? Ansia, nervosismo, futuro inesistente hanno creato tensioni anche in famiglia?
È inevitabile che a stravolgersi sia la vita di tutti i membri della famiglia, ma solo affrontando quotidianamente i problemi si può riuscire per quanto possibile ad andare avanti.  
Qual è la sua giornata tipo da quando ha scoperto di essere malato di asbestosi?
La malattia mi costringe ad una vita piuttosto ritirata. Ma non smetto di lottare per me stesso e per gli altri e grazie all’Osservatorio Nazionale Amianto ONA Onlus combatto per ripulire i luoghi contaminati dall’amianto, uno dei più micidiali cancerogeni del pianeta.
Qual è stato il primo campanello d’allarme prima della diagnosi?
Una diagnosi di asma bronchiale e di tracheo bronchite intercorrente che poi è divenuta cronica. Successivamente si è manifestata l’asbestosi pleurica con accentuazione della trama diffusa e sono comparsi tre millimetrici noduli polmonari, localizzati a livello del segmento posteriore del Lobo Superiore Dx (3,5 mm), sulla piccola scissura a destra (4,3mm) e a livello del segmento basale- posteriore del Lobo Inferiore Dx (5,4 mm) e presenza di linfonodi calcifici in sede ilare destra (9 mm).
Cosa si sente di consigliare a chi, come lei, è vittima del dovere?
Di continuare ad amare la vita perché è il più bel miracolo in assoluto che si ripete nel tempo. Comunque va vissuta e non dobbiamo mai perdere la speranza.
Se potesse tornare indietro, cosa cambierebbe della sua vita?
Purtroppo, non possiamo cambiare determinati eventi. Mai e poi mai avrei immaginato che un giorno mi sarei dovuto trovare a fare i conti con un nemico subdolo ed invisibile qual è l’amianto. Ho fatto solo il mio dovere e rifarei tutto ciò che ho fatto nell’esclusivo interesse dello Stato.

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