lunedì 30 luglio 2018

WWF I pesticidi antizanzara mettono a rischio ambiente e cittadini

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Ogni anno, per le attività agricole e in ambito urbano, l’Italia da sola utilizza il 50% di tutti gli insetticidi consumati nell’Unione Europea. In città, infatti, è una pratica tipicamente italiana quella di adottare sostanze contro la zanzara tigre.
Nell’ambito della campagna nazionale “Cambia La Terra”, WWF, European Consumers, Equivita, Anchise e FederBio sono unite per ottenere un cambiamento delle amministrazioni e dei cittadini sullo spargimento di sostanze gravemente ...
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WWF.IT
L’allerta di WWF, European Consumers, Equivita, Anchise e FederBio sulle disinfestazioni

Ogni anno, per le attività agricole e in ambito urbano, l’Italia da sola utilizza il 50% di tutti gli insetticidi consumati nell’Unione Europea. In città, infatti, è una pratica tipicamente italiana quella di adottare sostanze contro la zanzara tigre.
Nell’ambito della campagna nazionale “Cambia La Terra”, WWF, European Consumers, Equivita, Anchise e FederBio sono unite per ottenere un cambiamento delle amministrazioni e dei cittadini sullo spargimento di sostanze gravemente tossiche per strada e in molti altri luoghi come case, giardini, scuole, o ospedali.
Descrivere la zanzara tigre come potenziale vettore di malattie (ad esempio la Chikungunya e la Dengue e la Culex pipiens come vettore della West Nile virus) giustifica l’utilizzo del costante spargimento di veleni nelle ordinanze comunali, ma il territorio dell’UE appare largamente indenne da casi autoctoni (che possono essere causa di epidemie) di queste malattie.
Questo spargimento di sostanze tossiche nell’ambiente appare quindi immotivato. Le zanzare che si riescono ad uccidere con le irrorazioni, poi, sono solo una parte infinitesimale della popolazione, mentre gli insetticidi usati nelle disinfestazioni sono responsabili di uno stato di avvelenamento generale che determina un forte effetto negativo, non solo sulla salute umana, ma anche su quella della maggior parte degli altri organismi viventi: l'intera biodiversità. Gli studi attuali hanno evidenziato come, accumulandosi con gli altri inquinanti chimici presenti nell’ambiente, gli insetticidi potranno avere anche effetti cronici sinergici, dalle conseguenze inprevedibili.
Fra le categorie più a rischio per l’esposizione agli insetticidi ci sono i bambini, anche quando ancora nel grembo materno, gli anziani e i soggetti affetti dalla SCM (Sensibilità Chimica Multipla), una sindrome estremamente pericolosa e invalidante, riconosciuta negli Stati Uniti come malattia sociale con 37 milioni di malati, riconosciuta anche in Germania come malattia, ma non riconosciuta in Italia, dove i malati si sono riuniti nell’associazione Anchise.
La proliferazione della zanzara tigre può essere contrastata in modo efficace solo con la prevenzione e l’intervento sui focolai larvali, con metodi ecologici ed alternativi integrati. La cosa più importante è fornire ai cittadini una corretta informazione su come devono essere effettuate le disinfestazioni “biologiche” esistenti, efficaci e non dannose. Esistono diversi sistemi di lotta, tutti integrabili gli uni con gli altri: le istituzioni dovranno fare rete con i cittadini, coinvolgendoli attivamente e responsabilmente.
 

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