martedì 26 giugno 2018

perchè le acque del lago di Paola hanno la caratteristica di acque pubbliche

(sette settembre 2012)
 Nel Lago di Paola, come raccontano storia (con monumenti,
documenti e reperti) e leggende, da sempre è avvenuta la pesca da
parte delle varie popolazioni fin dai tempi dei romani. Passando alla
storia recente e ai documenti ufficiali si può comprendere se le acque
del Lago siano pubbliche o private. Con il decreto del capo
provvisorio dello stato del 2 settembre 1946, c'è l'approvazione del
terzo elenco suppletivo delle acque pubbliche della provincia di
Latina, che comprende i Laghi di Fogliano, dei Monaci, di Caprolace e
di Paola, con la motivazione “i quattro specchi d’acqua sono dei veri
laghi, la loro natura di acque pubbliche è consacrata dalla legge
(art. 822 Codice civile) e che perciò l’attitudine ad uso di pubblico
generale interesse, voluta dall’art. 1 del testo unico 11 dicembre
1933, n. 1775, è stata ritenuta esistente dal legislatore che ha
indicato i laghi tra i beni di pubblico demanio.Nella specie, la
dimostrazione dell’attitudine ad usi di pubblico interesse è facile,
perché gli stessi opponenti hanno riferito sulle fiorenti industrie di
pesca esistenti sui laghi pontini, e non è esatto che l’attitudine
alla pesca questi laghi non l’abbiano per loro natura, perché le loro
caratteristiche fisiche dimostrano il contrario.” “ per il lago di
Paola potrà quindi trasferire il solo diritto d’uso nei limiti
consentiti dalla legge e l’avv. Scalfati potrà far valere un eventuale
diritto alla pesca a norma e nei termini consentiti dal testo unico
sulla pesca 8 ottobre 1931, n. 1604”.  Tutte le opposizioni
dell'Avvocato Scalfati vengono respinte e nel Decreto si elencano i
motivi. La sentenza n. 21/1957 del 9 luglio 1958 del Tribunale
Superiore delle Acque Pubbliche, avverso il DCPS del 2 settembre 1946
di cui sopra, spiega perchè oggi le acque del Lago di Paola siano
certamente pubbliche o meglio abbiano tutte le caratteristiche di
legge per essere dichiarate tali. Sopratutto se sono vere e
attendibili le notizie, anche dell'ultimo periodo, comprese quelle
attribuite agli eredi, riportati negli organi di informazione.
Dichiarazioni che riguardano la pesca, le attività esistenti, la
qualità. la richiesta ufficiale
del Sindaco di Sabaudia del settembre 2012 (quindi non un ambientalista, ma il massimo
responsabile della salute pubblica) che scrive al Ministero e alla
Regione (quindi alle altre realtà sanitarie superiori) “ con cadenza
piuttosto sistematica negli ultimi decenni, a fenomeni temporanei di
anossia, di maggiore o minore intensità,”. “si è verificata una moria
di pesce di una certa rilevanza”, Vi è quindi la necessità che le
Amministrazioni competenti – per territorio o per materia – concorrano
ad individuare soluzioni ed intese, amministrative e tecniche, per
garantire la migliore possibile tutela del patrimonio floristico e
faunistico lacuale.”, “Questo lago, in passato assunto spesso alle
cronache nazionali e per il quale si sono  immaginati chissà quali
interessi celati, suscitando le ire di tanti, oggi ha bisogno di un
aiuto concreto, oggi ha necessità di essere considerato davvero una
preziosità a cui non si può rinunciare. Come Sindaco non posso non
amplificare il grido di allarme che viene da più parti e trasmettere a
Voi la nostra preoccupazione per la salute di questo importante
bacino". Capisco che se certe cose le scrive il Sindaco in un atto
ufficiale vanno bene, se le scrive un cittadino no e lo si attacca con
modi non proprio signorili. La domanda è: aveva ragione il Sindaco?
Quale esito hanno avuto le analisi? Sono stati emessi documenti,
ordinanza, segnalazioni? Ci sono stati altri fenomeni di inquinamento?
Sono stati concessi dei rimborsi per l'inquinamento? Con piacere leggo
che “Gli attuali proprietari
nel condividere tali posizioni, rivendicano di essersi battuti sin dal
primo giorno della nuova gestione, iniziata solo due anni orsono, per
il risanamento reale del Lago di Paola. È evidente che il bacino ha
bisogno di cure e non è scontato che nelle prossime settimane non ci
sia il rischio di fenomeni di moria più significativi.” “gli attuali
intestatari non si oppongono più a che il Lago diventi bene pubblico e
"allo studio c'è proprio un accordo con la Regione sul passaggio
consensuale dello specchio dal privato al pubblico". Se chi fa certi
discorsi conosce (avendoli letti e compresi) la sentenza n. 21/1957
del 9 luglio 1958 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e il
DCPS del 2 settembre 1946 sa che tale passaggio deve avvenire qualora
ci siano le condizioni che le acque in oggetto siano pubbliche senza
alcun compenso, gratuitamente, senza compensi. Sono certo che tutte le
parti in causa sono concordi per il bene pubblico e comune e in
particolare per quello del Lago di Paola. E spero che finalmente ci
sia un confronto sereno, con il rispetto di chi la pensa in modo
diverso, come farebbero delle persone civili.(immagine tratta da http://www.allwebitaly.biz/uploads/images/0991b7abf36cb496835201f2e161cf45949b3c6a.jpg)
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