domenica 29 aprile 2018

Biogas e rifiuti, Anzio commissione ambiente, pseudo associazioni e finti ambientalisti a garanzia degli impianti?


Qualche anno fa ero stato contattato anche da una persona che sarebbe un esponente di una delle tante associazioni ambientaliste, per presentare osservazione all’impianto a biogas in corso di costruzione. Le osservazioni sono state poi recepite da questa associazione che adesso partecipa alla commissione ambiente del comune di Anzio. Nel corso dell’ultima commissione ambiente del 27.4, che doveva servire a consegnare i documenti richiesti per gli adempimenti della stessa commissione, allo scopo di riesaminare l’iter burocratico di approvazione dell’impianto. Ovviamente tranne qualche documento, il meno importante e significativo, quelli che avrebbero potuto evidenziare carenze o inosservanze non erano disponibili per i componenti della commissione. Le carenze o le inosservanze in base agli adempimenti richiesti potrebbero portare a richieste di intervento e di integrazioni e chiarimenti che potrebbero rallentare le attività di cantiere. Il rappresentante di questa associazione si è opposto ad eventuali interventi contrari alle attività in corso di realizzazione dell’impianto a biogas. Ovviamente i rappresentanti di UPA hanno dissentito da questo ambientalista chiedendo il rispetto delle norme. I consiglieri comunali, componenti la commissione, hanno fatto notare a questo “ambientalista” che l’eventuale ipotesi di inosservanza dagli adempimenti, nella loro qualità di pubblici ufficiali, deve essere prontamente segnalata alle autorità competenti. In caso contrario si potrebbe ravvisare l’omissione in atti di ufficio. Coincidenza vuole che i documenti richiesti e relativi adempimenti, anche se come obbligo di legge, non vengono indicati nel cartello di cantiere. Anche questa, ovviamente, è una banale dimenticanza sfuggita pure agli “ambientalisti” e alle relative “associazioni ambientaliste” che, in teoria, per scopi associativi, dovrebbero contribuire a migliorare l’ambiente e ridurre l’inquinamento. Anziché appoggiare o non contrastare impianti inutili (non c’è bisogno di altra energia o di altro gas lo dicono gestori e Ministero) che, secondo il presidente del GSE in commissione contro le ecomafie sono irregolari per il 64%, dovrebbero, in base agli scopi associativi chiedere la tutela della salute pubblica…

Nessun commento:

Posta un commento