mercoledì 21 marzo 2018

Energia, le rinnovabili crescono e costano 2 miliardi in meno

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L'investimento delle rinnovabili inizia a ripagare. Dopo quasi 15 anni d'incentivi il costo in bolletta scende, mentre la quantità di energia verde usata rimane sopra agli obiettivi impostici dall'Europa per il 2020. Il rapporto 2017 del Gse (il gestore dei servizi elettrici che monitora e gestisce tutti i programmi di sostenibilità energetica) contiene una doppia buona notizia: il 17,6% dei consumi totali (elettricità, termico e trasporti) è arrivato da fonte rinnovabile, su...
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Rapporto Gse: il 17,6% dell'energia consumata nel 2017 è verde, mentre il peso degli incentivi in bolletta scende a 12,5 miliardi

L'investimento delle rinnovabili inizia a ripagare. Dopo quasi 15 anni d'incentivi il costo in bolletta scende, mentre la quantità di energia verde usata rimane sopra agli obiettivi impostici dall'Europa per il 2020. Il rapporto 2017 del Gse (il gestore dei servizi elettrici che monitora e gestisce tutti i programmi di sostenibilità energetica) contiene una doppia buona notizia: il 17,6% dei consumi totali (elettricità, termico e trasporti) è arrivato da fonte rinnovabile, superando per il quarto anno il target europeo. Inoltre il costo complessivo si è ridotto di circa 2 miliardi per effetto della fine di alcuni programmi di sostegno che non hanno avuto però effetti su un settore ormai solido. Resta un nodo critico da sciogliere, nel mondo energetico, sul quale ha puntato il dito il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, alla presentazione del rapporto: il blocco dell'Autorità del settore, per il cui superamento Calenda lancia un appello alla politica.

IL BILANCIO DEGLI INCENTIVI
Il Gse ha distribuito 14,2 miliardi di euro alle migliaia di imprese del settore elettrico (il fotovoltaico ha assorbito 6,4 miliardi su 550 mila impianti), ma ha recuperato 1,7 miliardi dalla vendita dell'energia ritirata portando il bilancio netto a 12,5 miliardi. Ha pesato in positivo sulla componente A3 della bolletta la fine del programma dei certificati verdi e il calo del peso dell'energia incentivata Cip6 che nel 2016 avevano portato il costo in bolletta a 14,4 miliardi. Il Gse sottolinea anche le importanti ricadute occupazionali di un flusso così consistente di aiuti stimando in circa 120 mila addetti tra quelli temporanei delle installazioni e quelli fissi concentrati su gestione e manutenzione.

I NUOVI OBIETTIVI
"Gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, sono sentiti dal nostro paese come non era mai successo in passato - ha commentato il presidente del Gse Francesco Sperandini - a questo percorso virtuoso si è aggiunto un altro elemento importante, l'approvazione della Strategia energetica nazionale". Strategia che già definisce gli obiettivi per l'Italia di qui al 2030 quando l'energia rinnovabile dovrà essere il 28% del totale riducendo al tempo stesso i consumi finali di 10 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti

EFFICIENZA ENERGETICA
Cresce anche il mercato dei certificati bianchi, titoli che attestano un risparmio energetico certificato proprio dal Gse. Nel 2017 sono stati 5,8 milioni di certificati corrispondenti a 1,9 Mtep di energia primaria consumata in meno, si tratta di un aumento del 5% sul 2016, anche se il prezzo di questi titoli sul mercato continua a crescere prefigurando costi in aumento anche se per ora non paragonabili a quelli per l'incentivazione a fotovoltaico ed eolico. Trend in aumento anche per altri programmi più piccoli di incentivazione: +130% le richieste per il conto termico (183 milioni il valore complessivo), 1,8 milioni di certificati di immissione in consumo per il biodiesel.

IL NODO ARERA
Il tema dell'Autorità per l'energia, ora denominata Arera, "è critico". Parola di Carlo Calenda: "Abbiamo un processo da fare e abbiamo bisogno di averla nel pieno delle sue funzioni, anche in questa fase di transizione. Non si costituisca un blocco sull'autorità perchè ci sono cose che rischiano di essere bloccate", sostiene il ministro dello Sviluppo economico sull'Autorità scaduta e in prorogatio amministrativa fino all'11 aprile. Situazione che lo porta a lanciare "un appello alle forze parlamenatari e politiche perchè questo nodo dell'Autorità venga sciolto molto rapidamente, altrimenti c'è il rischio di rimanere in una situazione di blocco su provvedimenti necessari e previsti dalla legge, che hanno bisogno di un'Autorità nel pieno dei suoi poteri e funzioni".

Oltre al tema dell'autorità, il ministro ha anticipato (questione di giorni) la pubblicazione del decreto per la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie.

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