mercoledì 28 febbraio 2018

dalla relazione contro le ecomafie: 6. Alcuni significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche nel Lazio - La situazione delle province del Lazio: sintesi, l'avranno letta i consiglieri comunali di Latina Bellini, Mobili, Di Russo e Aramini?


tratto da Doc. XXIII

N. 32

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI

6. Alcuni significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche nel Lazio


    1. La situazione delle province del Lazio: sintesi

Dal complesso delle audizioni e dalla documentazione acquisita, la situazione degli illeciti ambientali riscontrati nelle province del Lazio diverse da Roma (ovvero non collegati alle attività della galassia societaria descritta nel § 4.2) non presenta, in generale, aspetti di particolare interesse o criticità rispetto alle competenze di questa Commissione.
Come evidenziato dalla relazione del NOE dei carabinieri di Roma, pervenuta alla Commissione l'8 febbraio 20171, "dalle attività di P.G. non sono emersi collegamenti con la criminalità organizzata mentre si registrano fenomeni di collusione tra P.A. (intesa come amministrazioni locali) e imprenditoria per quanto concerne il settore rifiuti nel particolare settore dell'appalto della raccolta urbana che è generalmente il servizio con maggiori costi e durata, mediamente 7/8 anni a fronte di un costo di diverse decine di milioni di euro per un comune di 25.000 abitanti". Tuttavia, a questo proposito, si deve rilevare che sia il prefetto, sia il Questore di Latina hanno sottolineato, per quella provincia, la presenza, anche se attualmente in forma attenuata, di fenomeni attribuibili alla criminalità organizzata, presumibilmente esistenti anche nelle attività relative ai rifiuti2.
1Doc. 1742/1
2Sul punto la Commissione ha svolto altri apporofondimenti i cui esiti sono riportati nel § 6.5
Ciò premesso, sono da aggiungere almeno tre notazioni generali:
  1. la prima attiene alla diffusa inefficienza degli impianti di depurazione comunali, spesso connessa all'assenza o alla inadeguatezza delle reti fognarie, alla mancanza di manutenzione e controlli da parte degli enti competenti, nonché alle carenze di adeguamento degli stessi alle mutazioni della popolazione residente. In proposito, sembra sufficiente ricordare che, secondo Marco Lupo, direttore generale di ARPA Lazio1 quanto ai controlli sugli scarichi "noi riscontriamo una percentuale di non conformità... facciamo circa 2.000 campionamenti. Stiamo parlando di numeri significativi. Tenete conto che troviamo una percentuale di non conformità che si aggira dal 20 al 30 per cento dei campionamenti che effettuiamo e che non sembra essere in riduzione"
  2. la seconda attiene alla rilevante quantità di discariche abusive tuttora esistenti, connesse con il diffuso fenomeno dell'abbandono illegale di rifiuti, di cui troppo spesso restano ignoti gli autori2. Il corollario di tale fenomeno è costituito dal rilevante numero di bonifiche non attuate, che deve essere esteso anche a diversi casi di situazioni riconducibili a specifiche attività i cui autori sono, invece, noti.
3) più in particolare, in relazione al ciclo dei rifiuti, come messo in rilievo sin dal 2015 dal Comando Legione Carabinieri Lazio3 "emerge una frequente tendenza, da parte dei gestori degli impianti di trattamento, a forzare la normativa di settore, agendo nella caratterizzazione del rifiuto - ovvero nella sua catalogazione - con la compiacenza di laboratori di analisi che emettono codici CER non esatti, dietro ingiusti profitti. La mancata caratterizzazione porta a procedure di trattamento dei rifiuti meno onerose per l'impianto, con conseguente danno ambientale".
Con riferimento alla diffusione dei fenomeni criminosi nel settore ambientale, sembra utile riportare un quadro riassuntivo generale delle attività operative del NOE dei carabinieri per il 20164 e dei reparti della Guardia di finanza del comando regionale del Lazio per il triennio 2014-20165

1Nell’audizione del 21 febbraio 2017
2Tipico del territorio è l’abbandono di materiali derivanti da attività edilizie o comunque del loro smaltimento illegale, che spesso ha come presupposto l’illegalità imprenditoriale sotto i profili fiscali e previdenziali; nell’audizione del 7 febbraio 2017, il comandante del NOE di Roma ricordava: “registriamo il permanere del fenomeno di tombamenti di rifiuti, soprattutto nel ramo delle costruzioni, delle demolizioni. Recentemente, a fine 2016, abbiamo sequestrato un'area di 17.000 metri quadrati nella provincia di Roma, dove venivano sversati oltre 25.000 metri cubi di materiale da demolizione, peraltro sporco, ossia non epurato di altre frazioni che, sebbene minoritarie, comunque c'erano.”
3Doc. n. 917/1-2
4Doc. n. 1742/1
5Doc. n. 1709/1-2; una relazione della Guardia di finanza relativa all’anno 2014 era stata in precedenza acquisita come Doc. n. 627/1-2

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