sabato 6 gennaio 2018

Rifiuti tutti parlano dei sacchetti bio, nessuno dei danni delle discariche, emissioni cancerogene centrali a biogas e biomasse

Anche sui sacchetti bio, che guarda caso favoriscono una ditta che ha collaborato con il segretario del pd, gli organi di informazione cavalcano o favoriscono l’ondata nazionale alimentata, almeno in parte per distrarre dai veri problemi.
La comunità europea ha chiarito che il pagamento di questi sacchetti è stata l’ennesima scelta italiana, falso, ancora una volta, che ce lo abbia chiesto l’Europa.
Allo stesso modo con il termine “bio” si consuma l’ennesima truffa (dopo molti impianti a biomasse e biogas definiti irregolari per il 64% dal presidente del GSE), infatti sembra che non siano nemmeno biodegradabili, ne riciclabili e che finiranno in discarica.
Quella dei sacchetti finti – bio è una manna per tutti quegli organi di informazione che, per motivi vari, non gradiscono si parli della relazione finale della commissione contro le ecomafie del parlamento, su Roma, Lazio e Borgo Montello.
Non è un caso che tale relazione racconti dei favori ricevuti dall’ex vicepresidente della commissione antimafia, cui venivano pagati, secondo la relazione, collaboratori, locali, bollette telefoniche da ditte che lavoravano nel settore dei rifiuti.
Così come non è un caso nella relazione di parli dell’impianto “modello” della centrale a biogas di Borgo Bainsizza, degli affari della malavita e della mal gestione politica che hanno portato al disastro ambientale di Borgo Montello, all’interramento dei fusti tossici, l’omicidio di don Cesare Boschin, alla ricerca sbagliata dei fusti tossici, la falda avvelenata, il processo per inquinamento, la mancata bonifica, il sequestro e la confisca di invasi e proprietà, e  le recenti indagini della Squadra Mobile, con riscontro positivo dei fatti denunciati, finite con l’archiviazione.

(vedere Discarica di Montello: mezzo secolo di fatti e misfatti tra veleni e camorra http://www.h24notizie.com/2018/01/discarica-montello-mezzo-secolo-fatti-misfatti-veleni-camorra/). In un paese, una provincia che vuole superare il marchio di “provincia di Casale” questa relazione sarebbe discussa, illustrata pubblicamente, approfondita, trattata sui giornali e sui vari organi di informazione come il caso richiede. In una città, una provincia che vuole diventare attrattiva per investimenti e turismo, avrebbe presentato osservazioni, proposte alla proposta di legge regionale sull’ambiente, i rifiuti, l’energia. Invece tutto sotto silenzio. Completamente ignorata dai consigli provinciale e comunali. Niente, nulla, ma tanti si indignano pro o contro i finti sacchetti “bio”…nessuno parla dell’incapacità della politica di programmare e tutelare il territorio, favorendo nuovi posti di lavoro che quando si tratta della prevenzione, della qualità della vita non interessano a nessuno. Quando si parla di mega appalti sotto inchiesta allora spuntano vari personaggi in cerca di flash…in attesa magari dell'ennesimo impianto incompatibile. Ovviamente quando si tratta di far nascere migliaia di posti di lavoro dal riciclo, riuso, dalle energie veramente rinnovabili, dal risparmio idrico, la prevenzione della siccità non c'è uno straccio di sindacalista o di fautore. Anche perché il ciclo virtuoso dell'acqua come dei rifiuti e dell'energia non alimenterebbe i soliti noti ma il benessere sociale, il miglioramento della qualità della vita, aumentando i posti di lavoro e trattenendo le eccellenze che invece devono andarsene altrove per non far sfigurare chi vuole che questa provincia resti così se non peggiori

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