lunedì 4 dicembre 2017

IL DUBBIO RENZIANO DI REPUBBLICA

SCESO DALL’AMACA, Michele
Serra, ieri su Repubblica , ha oscillato
dubbioso fra l’essere “troppo renziano”
e l’essere “troppo anti-renziano”.
Dov ’è il mezzo, dov’è il giusto? Un dubbio
ingenerato –racconta –dalle lettere dei cittadini al
quotidiano che si sentono traditi o addirittura oltraggiati
dalle critiche al segretario del Pd. La riflessione,
dopo aver messo da un lato Zagrebelsky
e dall’altro Recalcati o Giannini e Scalfari, è
subito sfociata in una sorta di “cari lettori,
scusate, ma abbiate pazienza”e al solito dibattito
a sinistra che non può essere ignorato:
“Potrebbe mai un giornale degno di
questo nome rinunciare a dare voce e pagine, e repliche,
al coro animatissimo della cosiddetta sinistra?
”. No che non può rinunciare, chiaro. Però,
va detto, questa brezza di anti-renzismo, questa
nuova e lieve critica al fiorentino, dopo anni di assoluto
allineamento, creano scalpore e confusione.
Sarà che i lettori, che hanno sempre ragione, si
sentono un po’ disorientati. Ancora di più se poi
leggono e ascoltano il fondatore Eugenio Scalfari
che esalta le virtù nascoste di Silvio Berlusconi. Ai
lettori, smarriti, viene da chiedersi: è cambiata Re -
pubblica o è cambiato Berlusconi? Forse loro, i lettori,
no. Non siamo cambiati su Berlusconi.

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