martedì 28 novembre 2017

Piante come 007: spiano il nemico e segnalano i pericoli

L'Agenzia militare Usa per lo sviluppo tecnologico lavora per modificare geneticamente i vegetali e sostituire i sensori tradizionali. La nuova generazione di 'spie green' sarà indipendente dal punto di vista energetico, forte, discreta e facilmente distribuibile
tradizionali 007, interpretati dal fascinoso Sean Connery. I nuovi James Bond in futuro avranno tutt’altro aspetto. Al Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), il braccio militare Usa responsabile dello sviluppo di nuove tecnologie, stanno mettendo a punto piante geneticamente modificate in grado di accorgersi dei pericoli e spiare il nemico. Il programma si propone di consentire alle piante smart di rilevare determinate sostanze chimiche, patogeni, radiazioni e persino segnali elettromagnetici e nucleari, utilizzando i satelliti per monitorarle. Le sentinelle silenziose potrebbero avere applicazioni anche al di fuori del settore militare, ad esempio per aiutare a identificare le mine antiuomo o le bombe inesplose.
 



Per aumentare i livelli di sicurezza, soprattutto a causa dell’imprevedibile minaccia terroristica, occorre puntare su informazioni tempestive e accurate. I sensori tradizionali hanno fatto ormai il loro corso: bisogna puntare su dispositivi più sofisticati. È dalla natura che arrivano le potenziali soluzioni. Il nuovo programma Advanced Plant Technologies (APT) di Darpa, infatti, si concentra su dispositivi apparentemente semplici ma estremamente intelligenti e autosufficienti che possono essere monitorati da remoto utilizzando l'hardware esistente. Delle piante, appunto. Ma ingegnerizzate.

L'Apt mira a modificare i genomi dei vegetali inserendo al loro interno dei sensori e attivando meccanismi di risposta discreti in presenza di stimoli rilevanti. Tutto questo, assicurano al Darpa, senza compromettere la sopravvivenza delle piante, ma solo potenziando le loro funzionalità. "Le piante sono in sintonia con l'ambiente che le circonda e manifestano naturalmente risposte fisiologiche a stimoli di base come luce e temperatura, ma in alcuni casi anche a contatto con sostanze chimiche, parassiti e agenti patogeni", ha affermato Blake Bextine, Program Manager di Apar.

"Tecniche di modellazione molecolare possono consentire la riprogrammazione di queste capacità di rilevamento per un'ampia gamma di stimoli, che non solo aprono nuovi canali di intelligence, ma riducono anche i rischi e i costi del personale associati ai sensori tradizionali", ha aggiunto Bextine. La nuova generazione di "spie green" sarà indipendente dal punto di vista energetico, forte, discreta e facilmente distribuibile. E, naturalmente, più economica. I test iniziali si svolgeranno in laboratorio e in serra, ma anche in ambienti naturali simulati, seguendo tutti i protocolli standard per la biosicurezza delle piante.

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