venerdì 27 ottobre 2017

Smog, con 'MonIQA' i dati quotidiani sull'aria nelle città Sistema indica con 5 colori la qualità da buona a pessima

Si chiama "MonIQA" ed è un sistema interattivo che permette di consultare on line i dati aggiornati quotidianamente sulla qualità dell'aria nelle città di tutto il Paese: in un'unica mappa intuitiva, sono assegnati cinque colori a cinque gradazioni diverse di qualità dell'aria a seconda della concentrazione delle sostanze come particolato atmosferico, biossido di azoto, monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene. Praticamente, cliccando sulla città viene fuori una finestra in cui sono indicati i risultati della misurazione delle sostanze inquinanti con il relativo limite di riferimento, quindi l'indice percentuale e il giudizio globale.  
    
Realizzato dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e dal Laboratorio Nazionale Smart Cities del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (Cini), il sistema - scaricabile come app per Android - cattura i dati emessi separatamente dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) e li unisce nella mappa.

    Secondo il report sulla qualità dell'aria presentato a settembre, e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con Enea e Ferrovie, l'Italia guida la classifica europea dei morti per inquinamento dell'aria con oltre 90.000 morti premature. Si tratta di 1.500 decessi per milione di abitanti, rispetto ai 1.100 in Germania, agli 800 della Francia e della Gran Bretagna, e ai 600 della Spagna.

    "La concentrazione delle sostanze inquinanti nell'aria - spiega Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e del Laboratorio Nazionale Smart Cities del Cini - viene paragonata con i limiti imposti dalla legge, e assegnato un colore ad ogni parte del territorio nazionale monitorato. Grazie a MonIQA - prosegue Anastasi - sarà possibile avere una visione generale sulla qualità dell'aria nel nostro paese, con la conseguenza positiva di incentivare le aree a maggior concentrazione di sostanze pericolose per la salute ad avviare pratiche più ecologicamente sostenibili. Uno studio di Legambiente dimostra per esempio che riducendo del 10% i livelli di particolato atmosferico potremmo arrivare ad avere anche 10.000 morti in meno". 
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