venerdì 25 agosto 2017

L'ALLARME E L'ESPOSTO Il giardino di Ninfa, rischia di prosciugarsi. Siccità o emungimento oltre misura? Portata del lago e del fiume ridotte ad un quinto rispetto alla media degli ultimi 20 anni

La siccità sta mettendo seriamente in pericolo Ninfa, uno dei dieci  giardini più bello del mondo, quello che ha ispirato l’opera letteraria “Il Giardino dei Finzi-Contini”. Non è solo un dato di osservazione, ma un rilievo scientifico, provato da alcune misurazioni.
La portata del fiume Ninfa infatti all’uscita del Monumento naturale è scesa a 228 litri al secondo contro i circa 1000 della media degli ultimi 20 -30 anni. In pratica si è ridotta di un quinto. Lo ha detto un idrologo incaricato dalla Fondazione Roffredo Caetani di fare un controllo sul lago e sul corso d’acqua che attraversa l’oasi. A maggio l’allarme è stato lanciato dalla Fondazione che è proprietaria e gestisce il patrimonio ambientale con una lettera inviata a tutti gli enti interessati.
L’ESPOSTO AL PREFETTO – Intanto il Comune di Sermoneta, rende noto di aver inviato un esposto al Prefetto di Latina Faloni, insieme con l’associazione Ambientale  “Amici della macrostigma del Ninfa”, la LIPU Onlus delegazione provinciale di Latina, e con Italia Nostra. L’esposto, data 23 agosto, è stato anche  inviato ad Acqualatina, all’Ato4 e al Presidente della Regione Lazio affinché accerti le responsabilità in ordine “alla grave condizione ambientale in cui si trova l’intero ecosistema del parco naturale di Ninfa” e alla condizione della risorgiva di natura carsica “sottoposta ad un livello di emungimento tale che potrebbe – se non lo ha già fatto – portare velocemente ad un limite critico tale da compromettere in maniera irreversibile e irrimediabile la sorgente da cui prendiamo l’acqua da distribuire per uso potabile alla popolazione”. Un allarme già lanciato a giugno ma che non è stato raccolto dalle autorità preposte.
“Una sorgente che da sola non può sopperire all’odierna carenza idrica – spiegano i firmatari dell’esposto Claudio Damiano Sindaco di Sermoneta, Fabio Marignetti presidente dell’associazione Amici della Macrostigma del Ninfa, Gastone Gaiba delegato provinciale Lipu Latina e il Presidente di Italia Nostra Antonio Magaudda –. L’attuale sofferenza della risorgiva carsica che alimenta l’intero ecosistema del Monumento naturale di Ninfa potrebbe compromettere irrimediabilmente la stessa, nonché l’intera comunità biotica che dalle acque del lago e del fiume trae la stessa vita se non viene garantito un minimo deflusso vitale”.
“Abbiamo ravvisato la necessità di interessare la Pubblica Autorità per la pronta e immediata risoluzione della vicenda e, qualora fossero rilevate responsabilità specifiche per la presenza di condotte ritenute contrarie alla legge, il porre in essere le relative misure di contrasto – si legge ancora nell’esposto –. L’attuale situazione non può consentire alcun indugio e la difesa dei nostri territori, dei beni comuni e dei cittadini va affrontata in assoluta emergenza, affinchè si possano reperire soluzioni concrete a tutela della sorgente, del lago e del fiume sui quali si fonda la storia di Ninfa, ma anche per evitare che situazioni di emergenza, come quella odierna, si ripetano a danno dell’intera collettività, dell’ ecosistema, dell’economia e dell’agricoltura”.
LA REPLICA DI ACQUALATINA – “Le problematiche che stanno interessando la sorgente di Ninfa non sono riconducibili al prelievo di acqua. Il Gestore, infatti, preleva acqua dai pozzi nel pieno rispetto di quanto stabilito dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA), peraltro con portate nettamente inferiori al limite massimo previsto. Il PRGA prevede un prelievo massimo di 320 litri al secondo, mentre Acqualatina, nel pieno dell’emergenza idrica, nel mese di luglio ha prelevato 230 litri al secondo. Nei mesi addietro la portata è stata addirittura inferiore, arrivando anche al di sotto dei 200 litri al secondo. Al fine di preservare il bacino idrico e il patrimonio ambientale della zona, infatti, con particolare attenzione al Giardino di Ninfa, eccellenza territoriale di levatura mondiale, il Gestore ha assegnato priorità all’emungimento di acqua da sorgenti come Sardellane. L’abbassamento dei livelli della falda, dunque, è da imputare alla siccità e alla relativa carenza idrica che stanno interessando il nostro territorio e gran parte dell’Italia”. http://www.radioluna.it/news/2017/08/il-giardino-di-ninfa-rischia-di-prosciugarsi-siccita-o-emungimento-oltre-misura/

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