giovedì 24 agosto 2017

Dopo 45 anni, esplosioni e subsidenza, la Norvegia a smantellare Ekofisk 2/4 A, la prima piattaforma petrolifera del paese. Esplosioni e sub sidenza.

Negli anni 80 fu scoperto essere affetto da subsidenza indotta dalla compattazione della roccia sotterranea - estrai petrolio e gas, e il sottosuolo si affloscia. E cosi ci sono stati vari interventi per riaggiustare il tutto, fra cui operazioni di pompaggio di acqua. Niente da fare, il fondale marino continuava a cedere. Ma i guai di Ekofisk non sono tutti qui. Nell'Aprile del 1977, la piatatforma Ekofisk B 2/A detta Bravo esplose a causa di una valvola di sicurezza difettosa. Finirono in mare circa 20mila metri cubi di petrolio. Fu la piu' grande esplosione dell'area di una piattaforma petrolifera.
http://dorsogna.blogspot.it/2017/08/dopo-45-anni-esplosioni-e-subsidenza-la.html
Ekofisk 2/4A e' la prima piattaforma petrolifera costruita nei mari di Norvegia. 

Si trova a circa 320 km da terra, dalla citta' di Stavanger.  Il giacimento venne scoperto nel 1969 dala Phillips Petroleum Company, ditta americana,  dopo che furono trivellati ben 200 pozzi nei mari del Nord. 

Dopo la scoperta nel 1969, una prima struttura petrolifera, chiamata Gulftide, venne installata nel 1971. Era una piattaforma temporanea, con gambe mobili. Pompo' petrolio per tre anni e poi venne sostituita da una piattaforma permanente, da cui si e' estratto greggio dal 1974 al 2013. 

Ekofisk si e' ingrandita nel corso degli anni e alla fine e' diventata un agglomerato di 29 piattaforme sotto i nomi di Cod, Ekofisk, West Ekofisk, Tor, Albuskjell, Eldfisk, Edda e Embla. Da qui partono condotte sottomarine che la collegano ad altri campi petroliferi dai nomi di Valhall, Hod, GydaUlaStatfjordHeimdal, Tommeliten and Gullfaks.

Il petrolio viene mandato nel Regno Unito, presso la Teeside Refinery, il gas viene mandato in Germania, presso la citta' di Emden.

Fiaalmente, Dopo quarantacinque anni di petrolio, e dopo avere aperto l'era della Norvegia come super-potenza petrolifera a livello mondiale, Ekofisk 2/4A verra' smantellata. 

Assieme a lei, altre piattaforme ausiliari, la Ekofisk 2/4 H, la Ekofisk 2/4 Q e la Ekofisk 2/4 FTP, costruite in anni piu' recenti. Altre piattaforme resteranno in produzione e si stima che saranno attive almeno fino al 2050.

A rimuovere le quattro sara' la ConocoPhillips, che attualmente gestisce tutto il complesso trivellante Ekofisk al 35%. Gli altri operatori sono la Total al 40%, l'ENI al 12% e le due ditte di petrolio norvegesi, Statoil all'8% e Petoro al 5%. 

Il metallo verra' trasportato presso il ferrivecchi AF Decom che si trova nella citta' di Vats sulla costa occidentale del paese. Finira' tutto al reciclaggio.

Ekofisk ha una storia interessante. Negli anni 80 fu scoperto essere affetto da subsidenza indotta dalla compattazione della roccia sotterranea - estrai petrolio e gas, e il sottosuolo si affloscia. E cosi ci sono stati vari interventi per riaggiustare il tutto, fra cui operazioni di pompaggio di acqua. Niente da fare, il fondale marino continuava a cedere.

Furono persi vari metri, con proiezioni di un totale di sei metri. E cosi il governo di Norvegia mise pressione alla Phillips di fare qualcosa.

Di queste piattaforme di Ekofisk cinque erano interconnesse e dovettero essere rimesse su in contemporanea. Vennero cosi tutte sollevate assieme, le gambe furono estese simultaneamente con tubi saldati sul posto. Le operazioni durarno quattro giorni, dal 17 Agosto 1987 al 21 Agosto di quell'anno. 

Ma i guai di Ekofisk non sono tutti qui. Nell'Aprile del 1977, la piatatforma Ekofisk B 2/A detta Bravo esplose a causa di una valvola di sicurezza difettosa. Finirono in mare circa 20mila metri cubi di petrolio. Fu la piu' grande esplosione dell'area di una piattaforma petrolifera.

Panta rei, pure le trivelle.  

Nessun commento:

Posta un commento