lunedì 31 luglio 2017

Rifiuti tossici nella cava di Aprilia, caccia ad altre aziende che scaricavano

di Raffaella Patricelli
Caccia ad altre  aziende che usavano la cava di Aprilia per scaricare i rifiuti tossici. E’ destinata ad allargarsi l’inchiesta “Dark side” condotta dalla polizia stradale di Aprilia che giovedì scorso ha portato a 15 arresti e a 6 divieti di dimora per un traffico di rifiuti tossici che finiva nella cava di via Corta nella zona del Tufetto.

Nell’ordinanza firmata dal giudice Monica Concia si fa riferimento anche una serie di carichi di rifiuti di cui non si è potuta accertare la provenienza. In pratica ci sono delle aziende, e potrebbero essere tante, che non sono state ancora rintracciate.

Le indagini vanno ora anche in questa direzione. Altre imprese, oltre alle 10 finite nell’ordinanza, hanno usufruito della cava apriliana per smaltire rifiuti di vario genere, perlopiù tossici, riuscendo per ora a scampare all’identificazione. Ma ormai il coperchio è stato tolto, quanto messo in piedi dalla famiglia Piattella, con il favore degli imprenditori di Ardea, Aprilia, e Velletri ha svelato un modus operandi ed un probabile danno ambientale che lascia sotto choc.

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Lunedì 31 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 07:30

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