giovedì 4 maggio 2017

Nucleare, Sogin: serve Isin funzionante. sbloccati diversi cantieri

La relazione depositata in Commissione d'inchiesta sui rifiuti
Lo smantellamento delle ex centrali nucleari, l'avvio dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, i tentativi di sbloccare i lavori per l'impianto Cemex: sono alcuni dei temi affrontati dal presidente e dall'amministratore delegato di Sogin, Marco Enrico Ricotti e Luca Desiata, nel corso di un'audizione davanti la
commissione d'inchiesta sui rifiuti. I nuovi vertici della società incaricata dello smantellamento delle ex centrali nucleari ha ribadito quanto esposto in occasione di precedenti audizioni, rispetto - per esempio - al combustibile
inviato in Francia e in Inghilterra e all'iter per l'avvio dei lavori del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Confermata l'intenzione di puntare sempre più al mercato internazionale. Qualche novità è arrivata rispetto ad alcune prese di posizione in merito all'Isin, che ancora stenta a partire, e allo stato di avanzamento di alcuni cantieri, come quello di Bosco Marengo o quello relativo al Cemex. Ecco alcuni passaggi della relazione depositata in commissione d'inchiesta, che Public Policy ha potuto visionare: ISIN Per Sogin è fondamentale che la nuova Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, entri in funzione. Il Governo ha infatti nominato i vertici dell'Istituto che, tuttavia, ancora deve partire. Per Sogin la transizione da Ispra, che finora ha svolto le funzione di Isin, al nuovo istituto, deve essere "la più rapida possibile" e, nel frattempo, dovrà essere "garantita la continuità attraverso l'attività operativa di Ispra, dipartimento nucleare". Per Sogin "è anche necessario che il futuro ispettorato sia dotato di tutte le risorse operative necessarie per svolgere la propria attività di controllo e autorizzativa senza le quali non sarà possibile far progredire in modo adeguato le attività di decommissioning".

Al 31 dicembre 2016, come sottolinea la relazione depositata in commissione, il decomossioning delle ex centrali nucleari era compleato al 25% (pari a 588 milioni di euro) "sul totale dei costi commisurati a vita intera (pari a 2.347 milioni), per un costo complessivo stimato fino ad allora in 6,5 miliardi di euro di cui 1,7 per il combustubile". "Per avviare attività strutturali - si legge nella relazione - è necessario, al netto di interferenze
endogene/esogene, almeno 1 anno e mezzo (6 mesi di studio di fattibilità, 6 mesi di autorizzazioni, 6 mesi di processo appalti). SBLOCCO CANTIERI La relazione evidenzia come con la nuova governance molto cantieri siano stati sbloccati. I più rilevanti riguardano i siti di Garigliano, Latina, Trino, Trisaia, Casaccia, Saluggia, Bosco Marengo (raggiungimento a del brown field, cioè centrale smantellata e rifiuti stoccati temporaneamente, se
Ispra darà i pareri necessari, "entro la fine del prossimo inverno"). Rispetto alla attività di decommissioning la relazione evidenzia come sia in corso una attività di peer review, una revisione internazionale indipendente, del Piano temporale generale, i cui primi risultati potrebbero essere trasmessi tra luglio e agosto.

L'impianto per il condizionamento (solidificazione) attracerso le cementificazione dei rifiuti liquidi derivanti dal riprocessamento dell'impianto Eurex di Saluggia, i cui lavori sono bloccati da tempo, costituiscono - come si legge nella relazione - una delle principali criticità. Il report illustrato in commissione sottolinea la presenza di una "strategia alternativa per il completamento dell'impianto nel caso l'appaltatore persistesse nelle difficoltà e fosse incapace di portare avanti l'appalto a norma di legge - si legge - Ciò ovviamente dovrebbe prevedere una rescissione del contratto per danno". "In considerazione della complessità dell'impianto e delle innumerevoli forniture necessarie - prosegue la relazione - Sogin potrebbe gestire la realizzazione del Cemex alla stregua di un main contractor, curando l'intero progetto ed effettuando committenze separate". ICPF In merito all'Impianto di cementazione del prodotto finito, in Basilicata, la relazione evidenzia come dopo i ritardi subiti "la nuova  rogrammazione delle attività prevede verosimilmente il completamento delle opere Icpf e l'espletamento delle prove pre-esercizio entro il 2022".
(Public Policy) http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3730-nucleare,-sogin-serve-isin-funzionante-sbloccati-diversi-cantieri.html

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