http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/RIF_DD_B2232_21_04_2010_Allegato1.pdf
Allegato I
CONDIZIONI E PRESCRIZIONI
relative alla Determinazione n._____________del _____________
Gestore: ECO X S.r.l.
P.IVA e C.F.: 06871211006
Sede legale e impianto: Via Pontina Vecchia Km 33.381 – Pomezia (RM)
Durata: 10 (dieci) anni
PREMESSA
Per il rilascio della presente autorizzazione sono stati valutati i seguenti elaborati a
firma dell’Ing. Nicola Giovanni Grillo, iscritto all’ordine degli ingegneri di Roma al
numero 18592, salvo dove diversamente indicato:
• descrizione dell’impianto e modalità di gestione dei rifiuti “RT1 – 1 marzo 2005”,
• relazione geologica “RG – 1 marzo 2005;
• tavola T0 “stato di fatto architettonico”;
• tavola T1“gestione dei rifiuti”;
• tavola “impianto di depurazione” Rev. 0 del 08/07/08, con coordinate geografiche
pozzetti (Ciana S.r.l.);
ed i seguenti documenti:
• “preliminare di contratto di cessione di quote di S.r.l.”.
• “autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche e acque di prima pioggia in
corpo idrico superficiale”, rilasciata dalla Provincia di Roma Dip.IV “Servizi di
Tutela Ambientale, serv.2 Tutela Acque, suolo e risorse idriche” con D.D. n.335
del 25/06/2007;
• “autorizzazione alla modifica sostanziale che comporti variazioni qualitative e o
quantitative delle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art. 15 lettera a) ed alla
continuazione delle emissioni in atmosfera ai sensi del D.P.R. 203/88 dell’impianto sito
in Pomezia (RM)…(omissis”), rilasciata dalla Provincia di Roma Dip.IV “Servizi di
Tutela Ambientale, serv.03 Tutela Aria ed Energia” con D.D. n.346 del
12/10/2005;
ed i seguenti elaborati recepiti con protocollo n. 197443 del 08/10/2009:
• relazione;
• allegati:
estratto documento valutazione dei rischi;relazione idrogeologica e tecnica per escavazione pozzo monitoraggio, a firma
del Dott. Geol. Vittorio Stocchi, iscritto all’ordine dei geologi del Lazio A.P. n.
661, che integra la precedente relazione RG del 2005 ;
richiesta di nulla osta impatto acustico;
tabella codici CER / Operazioni di recupero e smaltimento / Quantitativi
richiesti, che sostituisce l’elenco contenuto nella relazione tecnica RT1 del
2005;
elaborato grafico aggiornato del 30/09/2009 (appendice 1) relativo
all’impianto di gestione rifiuti a firma dell’Ing. Nicola Giovanni Grillo, che
integra il precedente elaborato T0 del 2005 e sostituisce il precedente
elaborato T1 del 2005;
documentazione fotografica.
1 LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto è localizzato nel Comune di Pomezia, in Via Pontina Vecchia Km 33.381.
Ubicazione catastale: il sito è distinto al catasto del Comune di Pomezia al foglio n.38
particelle n. 135,136,137,697 e 698.
L’impianto è meglio descritto nella planimetria generale allegata in Appendice 1 al
presente atto.
2 CONDIZIONI E LIMITI DI GESTIONE
La società Eco X s.r.l. è autorizzata presso l’impianto in questione ad eseguire le
seguenti operazioni di gestione nel rispetto delle quantità ivi descritte:
Operazione Descrizione dell’attività da svolgere Tonn/anno
NP P
D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14
D14 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 8500 600(**)
D13 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12
R13 Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 41000 400(**)
R12 (*) Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11
R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche (inerti vetro, ecc) 6500 0
R4 Recupero dei metalli e dei composti metallici 8000 0
R3 Recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi 20000 0
(*) in mancanza di altro codice R appropriato, può comprendere le operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il
pretrattamento come, tra l’altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l’essiccazione, la triturazione,
il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R1 a R11.
(**) le quantità relative a questi trattamenti sui rifiuti pericolosi non sono vincolanti; ciò che deve essere rispettato è comunque la
somma dei quantitativi di rifiuti pericolosi gestiti in D15, D14, D13, R13, R12 che non può superare le 1000 tonnellate annue.
La società Eco X s.r.l. è autorizzata presso l’impianto in questione a gestire i rifiuti
elencati nella tabella riportata in appendice II, secondo le operazioni succitate e
puntualmente riportate per ciascun codice CER, per un quantitativo massimo di 85.000
ton./anno (354 ton./g) di rifiuti non pericolosi e 1000 ton./anno (4 ton./g) di rifiuti
pericolosi.
2.1 Capacità di stoccaggio istantaneo presso l’impianto
La società potrà stoccare istantaneamente presso le aree a ciò dedicate un quantitativo
di rifiuti pari a quanto qui di seguito rispetto riportato.
Operazione Rifiuti pericolosi(ton) Rifiuti non pericolosi (ton)
D15 150* 1600**
R13 150* 1600**
• *la quantità riportata rispetto a ciascuna operazione di gestione è indicativa. Comunque resta fermo il
limite massimo di 300 tonnellate stoccabili istantaneamente.
• ** la quantità riportata rispetto a ciascuna operazione di gestione è indicativa. Comunque resta fermo
il limite massimo di 3200 tonnellate stoccabili istantaneamente.
3 MODALITÀ DI MESSA IN SICUREZZA, CHIUSURA DELL’IMPIANTO E
RIPRISTINO DEL SITO
La società, al termine dell’attività e/o qualora non intervenga il rinnovo, dovrà
procedere alla messa in sicurezza e ripristino secondo quanto stabilito dalla normativa
vigente in materia. Dell’avvenuta messa in sicurezza dovrà essere data comunicazione
alla Regione Lazio, all’A.R.P.A Lazio, Sez. di Roma, all’Amministrazione provinciale di
Roma ed al Comune di Pomezia.
4 PRESCRIZIONI DA OSSERVARE IN FASE DI ESERCIZIO
DELL'IMPIANTO
Nello svolgimento dell’attività in autorizzazione la società Eco X S.r.l. dovrà, in
particolare, avere cura di rispettare le seguenti prescrizioni:
1. monitorare a propria cura e spese, a partire dalla data di adozione del presente
provvedimento, le acque interagenti con l’attività di gestione dei rifiuti e
trasmettere i dati di tale monitoraggio all’Area 2A/12 – “Ufficio Idrografico e
Mareografico Regionale” secondo le specifiche tecniche e le modalità definite
dall’Area stessa;attrezzare a piezometro il pozzo già esistente situato nel seguente punto:
coordinate UTM 33 (294675 est; 4614185 nord);
3. istallare un piezometro per il monitoraggio delle acque di falda nella posizione
di seguito riportata: coordinate UTM 33 (294517 est; 4614149 nord) (a valle
rispetto l’andamento della falda) entro 60 giorni dalla notifica del presente atto;
4. realizzare il nuovo pozzo attuando tutti gli accorgimenti necessari ad evitare il
rischio di inquinamento della falda;
5. fornire, entro 60 giorni dalla notifica del presente atto, un piano di controllo
delle acque di falda, che sarà oggetto di valutazione da parte dell’autorità
competente. L’analisi dovrà considerare i valori rilevati nel pozzo a monte e
confrontare gli stessi con quelli rilevati nel pozzo a valle, determinandone
l’eventuale scostamento. In caso di scostamenti peggiorativi della qualità delle
acque (cfr. TAB. B.3.2 allegato 1 dell’allegato alla Parte III del D. Lgs. 152/2006 –
Definizione di buono stato chimico delle acque sotterranee ovvero TAB 2
allegato 5 al Titolo V della parte quarta del D.Lgs. 152/06), la Società dovrà
darne comunicazione agli enti di controllo e al Comune territorialmente
competente per l’attivazione delle procedure di legge;
6. fornire alla Regione, entro 180 giorni dalla notifica del presente atto, tutti gli
elementi utili alla valutazione dei requisiti soggettivi del Direttore Tecnico
dell’impianto che dovrà possedere i requisiti minimi previsti, per categoria e
classe, dall’Albo Nazionale imprese gestione rifiuti;
7. comunicare alla Regione entro trenta giorni, qualora ciò avvenga, la variazione
nella titolarità della gestione dell’impianto, di modifica del Legale
Rappresentante e del Direttore Tecnico. Alla scadenza di ogni anno, la società
dovrà presentare la documentazione attestante il permanere dei requisiti
soggettivi previsti dalla legge;
8. fornire entro 60 giorni dalla notifica del presente atto, la perizia asseverata,
rilasciata da un tecnico abilitato, attestante che l’impianto autorizzato è stato
realizzato conformemente al progetto approvato e che lo stesso è stato
adeguato alle prescrizioni riportate nell’autorizzazione. La stessa perizia dovrà
attestare che l’impiantistica dell’insediamento è stata adeguata alla normativa
vigente in materia di sicurezza;
9. esercire nel rispetto delle normative vigenti in materia di inquinamento
acustico, atmosferico, idrico, ed in materia di sicurezza, di igiene e tutela dei
lavoratori, di rischi di incidenti rilevanti e di prevenzione incendi. In particolare,
dovrà effettuare l’aggiornamento del Documento Valutazione dei Rischi
secondo quanto previsto dall’art. 29 co. 3 del D.Lgs. n. 81/08 e rinnovare,
qualora scaduto, il Certificato Prevenzione Incendi presso il Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma;
10. adottare, durante le operazioni di carico, scarico e stoccaggio delle diverse
tipologie di rifiuti, tutte le necessarie misure di sicurezza atte ad evitare
l’insorgere di qualsiasi pericolo di ordine igienico sanitario, ambientale, ed al
propagarsi di cattivi odori emessi dai rifiuti biodegradabili; in particolare, circa
questo ultimo aspetto, i codici 20 01 08, 20 03 02 e 20 03 99 dovranno essere
gestiti solo con operazione R13 e per un arco di tempo massimo di 72 ore dal
ricevimento, mediante l’utilizzo di contenitori a tenuta stagna dotati di sistema
di chiusura automatica. La destinazione di tali rifiuti in uscita dall’impianto dovrà
essere comunicata con cadenza trimestrale alla Regione Lazio;
11. accettare ogni singola partita di rifiuto previo espletamento delle procedure di
omologa necessarie ad identificare la tipologia e le caratteristiche dei rifiuti
nonché previa verifica della idoneità del processo produttivo interno a trattare
gli stessi e, in caso si presentino anomalie rispetto all’omologa effettuata,
respingere il conferimento. Dell’accaduto dovrà esserne data comunicazione
alla Provincia di Roma e all’Arpa Lazio;
12. gestire le eventuali operazioni di raggruppamento previo accertamento
preliminare e certificazione da parte del Tecnico responsabile dell'impianto,
secondo le indicazioni contenute nelle Linee Guida e sulla scorta di adeguate
verifiche sulla natura e compatibilità dei rifiuti e delle loro caratteristiche
chimico-fisiche, certificate da tecnico competente. Il raggruppamento non deve
dare origine a diluizione o declassamento dei rifiuti;
13. richiedere, qualora il CER non pericoloso attribuito al rifiuto presenti
nell’elenco dei rifiuti di cui all’allegato alla parte IV del D.Lgs. 152/06, una
corrispondente voce a specchio, certificazione analitica rilasciata da laboratori
certificati UNI CEI EN ISO o equivalenti;
14. effettuare per i rifiuti prodotti la caratterizzazione di base, in ottemperanza a
quanto previsto nella parte IV del D.Lgs.152/06, al primo conferimento a ditte
esterne autorizzate che effettuano attività di recupero/smaltimento rifiuti; la
stessa dovrà essere ripetuta con cadenza annuale e, comunque, ad ogni
variazione significativa del processo che origina i rifiuti. Referti analitici e
valutazioni scritte dovranno essere conservate per almeno 5 anni presso lo
stabilimento;
15. attenersi per quanto concerne le m.p.s conseguenti al processo di trattamento
a quanto riportato nell’articolo 181 bis del D. L.vo 152/2006 per la qualificazione in materia prima seconda del materiale metallico e non metallico
recuperato. In ogni caso, detti prodotti dovranno essere accompagnati da
apposita analisi merceologica attestante la conformità degli stessi alle normative
di riferimento. In caso contrario, il materiale derivante dal processo di
recupero dovrà essere considerato rifiuto e come tale avviato a
recupero/smaltimento presso impianti appositamente autorizzati;
16. gestire i RAEE e gli accumulatori al piombo in conformità alla normativa vigente
in materia. In particolare l’impianto dovrà essere dotato di un rilevatore di
radioattività entro 180 gg a far data dalla notifica del presente provvedimento;
17. prevedere la presenza di sostanze adsorbenti, appositamente stoccate nella
zona conferimento e stoccaggio e garantire la presenza di detersivi-sgrassanti;
18. contrassegnare le aree adibite alle operazioni di gestione dei rifiuti con tabelle,
ben visibili per dimensioni e collocazione, indicanti le norme per il
comportamento per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimento dei rischi
per la salute dell'uomo e per l'ambiente e riportanti i codici CER, lo stato fisico
e la pericolosità dei rifiuti stoccati;
19. effettuare lo stoccaggio dei fusti o cisternette all'interno di strutture fisse, la
sovrapposizione diretta non dovrà superare i tre piani;
20. raggruppare i contenitori per tipologie omogenee di rifiuti e disposti in maniera
tale da consentire una facile ispezione, l'accertamento di eventuali perdite e la
rapida rimozione di eventuali contenitori danneggiati;
21. stoccare i rifiuti da recuperare separatamente dai rifiuti derivanti dalle
operazioni di recupero destinati allo smaltimento e da quelli destinati ad
ulteriori operazioni di recupero da effettuarsi presso altri stabilimenti;
22. realizzare lo stoccaggio dei rifiuti in modo da non modificare le caratteristiche
del rifiuto compromettendone il successivo recupero;
23. adottare tutte le cautele per impedire la formazione degli odori e la dispersione
di aerosol e di polveri; nel caso di formazione di emissioni gassose e/o polveri
l'impianto, deve essere fornito di idoneo sistema di captazione ed abbattimento
delle stesse;
24. stoccare i rifiuti incompatibili, suscettibili di reagire pericolosamente tra loro,
dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e/o tossici,
ovvero allo sviluppo di notevoli quantità di calore, in modo che non possano
venire a contatto tra loro; . esercire l’impianto nel suo complesso cercando di evitare la perdita accidentale
o l’abbandono dei rifiuti anche in fase di movimentazione o trasporto;
26. sottoporre l’impianto nel complesso ad adeguate operazioni di controllo e di
manutenzione, anche secondo quanto previsto dai manuali di manutenzione e
uso predisposti dalla Società fornitrice;
27. non apportare modifiche all’impianto, fatta eccezione per le operazioni di
ordinaria e straordinaria manutenzione, rispetto a quanto riportato nei progetti
approvati. Le modifiche all’impianto, sia strutturali che gestionali, che
comportano variante sostanziale allo stesso, dovranno essere autorizzate ai
sensi dell’art. 15 comma 14 della L.R. 27/98;
28. consentire l’attività di controllo da parte degli Enti preposti. In particolare, la
società dovrà fornire tutta l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi
verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere
qualsiasi informazione;
29. adeguarsi ad eventuali integrazioni e/o modificazioni normative in materia
ambientale ed igienico sanitaria che dovessero subentrare successivamente
all'adozione della presente autorizzazione;
30. procedere, a fine giornata, alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia dalle aree di
transito e comuni all’impianto al di fuori delle aree di stoccaggio;
31. comunicare, preventivamente, la cessazione di attività dell’impianto autorizzato
con il presente provvedimento alla Regione Lazio ed agli altri Enti interessati. In
tal caso, la società dovrà provvedere alla restituzione del provvedimento
autorizzativo;
32. evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva
delle attività e il sito stesso deve essere ripristinato ai sensi della normativa
vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale;
33. a far tempo dalla chiusura dell’impianto e fino all’avvenuta bonifica e ripristino
dello stato dei luoghi, la società è responsabile per ogni evento dannoso che si
dovesse eventualmente produrre, ai sensi della vigente legislazione civile e
penale;
34. l’autorizzazione di ulteriori attività presso l’impianto ai sensi dell’art. 216, D.Lgs
n. 152/06, dovrà acquisire preventivamente il nulla osta dell’Amministrazione
regionale. Ferme restando le altre sanzioni previste dalla Legge, il mancato adempimento alle
prescrizioni di cui sopra comporterà l'applicazione di quanto previsto dall'art. 210
comma 4 del D.Lgs. 152/06.
L’adempimento delle prescrizioni sopra riportate non esonera la società dal rispetto
delle normative vigenti regolanti le attività autorizzate anche se non puntualmente
richiamate nel presente provvedimento.
Ulteriori prescrizioni potranno essere impartite a seguito di comunicazione da parte
degli Enti preposti ai controlli.
Il Dirigente dell’Area Rifiuti
(Dott. Riccardo Ascenzo)
Il Direttore della Direzione regionale
Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti
(Dott. Luca Fegatelli)
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