sabato 18 febbraio 2017

caos rifiuti dopo il fallimento di Latina ambiente Parere legale per la gestione in house, il Comune costretto ad annullare l'affidamento

http://www.latinaoggi.eu/news/news/36909/parere-legale-per-la-gestione-in-house-il-comune-costretto-ad-annullare-l-affidamento.html
Si sono spente da pochissimo le polemiche dell’opposizione per la decisione del Comune di affidarsi ad un parere legale esterno per scrivere il piano industriale della nuova società in house per il servizio di igiene urbana, e una nuova grana si profila all’orizzonte ad incarico già assegnato. L’avvocato Pasquale Cristiano, che si è aggiudicato il ruolo offrendo un ribasso d’offerta del 50%, potrebbe non mettersi al lavoro mai per dirimere i dubbi sulla legge Madia in materia di partecipate. Il Comune sarebbe infatti intenzionato ad annullare in autotutela l’atto con cui è stata resa nota la procedura di selezione curata dal dirigente Giovanni Della Penna e che aveva assegnato l’incarico al costo di ventimila euro all’avvocato romano. Una scelta che, se attuata, sarebbe clamorosa, mostrando ancora una volta i dubbi legati a questo provvedimento e il pasticcio tecnico e normativo che si sta insinuando nelle pieghe dell’indecisione dell’amministrazione. A quanto risulta il motivo di questo dietrofront sull’atto sarebbe legato ad una contraddittorietà emersa tra l’avviso pubblico e il contenuto della determina in merito ai criteri di selezione (da una parte viene indicata la dicitura ‘massimo ribasso’, dall’altra quella di ‘offerta più vantaggiosa’), una discrepanza che rende l’atto contestabile dagli altri partecipanti e che, colto in tempo dagli uffici, può essere annullato secondo la procedura prevista dalla legge 241 del ’90, gli stessi adoperati per motivare l’annullamento dei piani urbanistici. La legge prevede infatti che «il provvedimento amministrativo illegittimo perché adottato in violazione di legge o viziato da eccesso di potere o da incompetenza può essere annullato d’ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico». Ma che cosa ha spinto davvero il Comune a valutare l’ipotesi di questa misura estrema a pochi giorni dall’ufficialità dell’incarico al legale romano? Difficile dirlo al di là del cavillo burocratico, ma sicuramente nei controlli incrociati, al di là del grosso ribasso offerto se pur legittimo, qualcosa non deve aver quadrato.

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