lunedì 23 gennaio 2017

RIFIUTI: l’immobilismo riconsegna i rifiuti ai privati.Forse e’ quello che si vuole?

http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3455-rifiuti-l%E2%80%99immobilismo-riconsegna-i-rifiuti-ai-privati-forse-e%E2%80%99-quello-che-si-vuole.html Con l’affidamento del servizio per 15 anni da parte di Roma Capitale e il nuovo Piano Industriale,Ama ha assunto un importante valore economico sul mercato e una credibilità verso le banche per eventuali investimenti. Ovvero vi sarebbero tutte le condizioni per fare dei rifiuti non un problema ma una ricchezza per la citta’
La Concessione di Ama vale oggi circa 11 miliardi di cui tolte le spese del personale (50%) e dell’esercizio,andranno ai privati circa 2 miliardi per lo smaltimento dei rifiuti, tenuto conto delle attuali gravi carenze di Ama circa gli impianti
E’ evidente che tutto ciò suscita un grande interesse da parte delle società private del settore (emblematica la scalata di Gas de France in Acea proprio in ragione di questo business e le forti resistenze della Colari,che sembrerebbe aver trovato qualche sponda nella nova giunta)
Dopo la chiusura di Malagrotta si è puntato a rendere Ama il più possibile autonoma per ridurre sensibilmente i costi e non stare più al ricatto del privato (il trattamento di una tonnellata di rifiuti costa ad Ama 65 euro a fronte di 140 conferendo ai privati).Attualmente Ama snmaltisce il 35% dei rifiuti nella regione eil 65% in altre otto regioni in 65 impianti diversi.
L’affrancamento dal monopolio storico del privato (Colari) ha avuto forti reazioni sul piano legale e politico da cui fino ad oggi Ama è uscita con successo risparmiando molti milioni pretesi dai privati. La sola chiusura del tritovagliatore a Rocca Cencia ha fatto perdere a Colari 48 milioni all’anno!
La gestione pubblica di Ama, non è un fatto ideologico ma risponde ad obiettivi di trasparenza, controllo democratico, e forti risparmi da reinvestire nell’azienda migliorando il servizio nella citta’ e assicurando un futuro all’azienda.Non a caso tutte le più importanti Regioni hanno aziende pubbliche (Lombardia, Emilia, Liguria, Piemonte)La priorità dopo la chiusura di Malagrotta è quindi portare la differenziata sopra il 50% realizzare impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica che aumenta sensibilmente (attualmente circa 200 mila tonnellate all’anno ) con conseguente riduzione del trattamento nei TMB (Salario, Rocca Cencia) fino alla loro graduale dismissione.Per quanto riguarda la valorizzazione energetica (incenerimento) l’ammodernamento e/o il potenziamento degli impianti di Colleferro e S. Vittore, è sufficiente al fabbisogno di Ama. Tra gli altri obiettivi del Piano industriale in vigore vi è la tariffa puntuale, la riduzione della stessa ,il recupero della morosita’ ed evasione, l’installazione delle prime 1000 compostiere, promuovendo una nuova cultura dei rifiuti rispetto ai cittadini,ma soprattutto il nuovo rapporto di collaborazione da istaurare con i Municipi ,attraverso dei veri e propri contratti di quartiere per gestire autonomamente alcune attivita’ aziendali ottimizzando e armonizzando il servizio con le caratteristiche urbanistiche e sociali dei territori,anche con la partecipazione attiva dei cittadini.In sostanza uno sforzo e una rivoluzione culturale per far sentire l’azienda un patrimonio dei cittadini con cui realizzare un rapporto di sinergia e fiducia. Non va dimenticato che nel documento finanziario tra Ama e Roma Capitale vi e’ un impegno specifico alla graduale riduzione della tariffa in rapporto alla riduzione dei costi del servizio in virtu’ dell’efficentamento aziendale e di una trasparente ed efficace gestione finanziaria .
Un altro punto strategico era l’aumento di produttività in azienda, da molti anni trascurato,a causa di un rapporto non virtuoso con le forze sociali, il che ha aumentato i costi riducendo l’efficienza aziendale.La proposta del servizio domenicale avanzata dal PD da cui l’azienda e la città avrebbero avuto significativi vantaggi, purtoppo arenatasi con i sindacati, è uno dei tanti problemi da affrontare Il caso del nuovo impianto di compostaggio di 50mila tonnellate a Rocca Cencia che farebbe risparmiare 2 milioni all’anno, la cui gara è già stata effettuata in attesa dell’ok della Conferenza dei servizi della Regione, osteggiato dall’attuale Giunta, per onorare promesse elettorali verso il Comitato dei cittadini e dalle imprese interessate a costruire nei terreni adiacenti di proprieta’ della Colari, è emblematico delle contraddizioni di una politica populista e demagogica che non appartiene ad un partito di governo che mira agli interessi diffusi della comunità cittadina.
Il rischio di questo immobilismo e populismo nella politica dei rifiuti e il conseguente tentativo di scaricare su Ama le responsabilita’ di una guida inefficace anziche’ valorizzare a favore della citta’ la ricchezza rappresentata dalla proprieta’ di un milione e 800 mila tonnellate di rifiuti all’anno ,porterà al discredito della azienda ,alla demotivazione del personale,all’estensione del conferimento dei rifiuti ai privati e fuori Roma ,trasformando Ama in una societa’ di raccolta e di trasporto dei rifiuti, con alti costi e alta tariffa per i cittadini, al ricatto dei privati ed esposta a fenomeni corruttivi .In sostanza la collettivita’ si sobbarcherebbe gli oneri del servizio di raccolta e spazzamento e i privati trarrebbero i profitti del trattamento dei rifiuti relegando l’azienda ad un ruolo marginale che ne certificherebbe di fatto una privatizzazione.
Athos de Luca (responsabile Forum Ambiente PD cell.3483328312)

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