maltempo e terremoti, LA LETTERA “Offro una casa agli sfollati, ma nessuno mi risponde”

C'è chi offre la sua casa ai terremotati dell’Italia centrale ma nemmeno gli rispondono. Così il signor Donato Spirito ha scritto al Fatto Quotidian o: “S ono originario di M o n t everde (Avellino), estremo lembo dell’Irpi nia, ai confini con la Puglia e la Basilicata. Terre devastate dal sisma del 1980 e dall’uomo dopo, e durante la ricostruzione. Da 45 anni trasferito a Milano e poi in Brianza ove vivo”. Racconta il sigor Spirito che ai primi di novembre, subito dopo le scosse del 30 ottobre che avevano lasciato senza casa decine di migliaia di persone tra Umbria e Marche, ha pensato di poter dare una mano, offrendo la sua abitazione di Monticello Brianza (Lecco): “In data 4 Novembre scorso – si legge nella sua lettera –ho scritto ai seguenti indirizzi: p refett ura.pre fmc@ pec.interno.it (prefettura di Macerata) e pr ot ci vil e . pr e f m c @ p ec . i n t e r no . i t (protezione civile). Semplici parole, vorrei mettere a disposizione la mia abitazione a favore dei terremotati almeno per l’i nverno. Con i miei recapiti di riferimento. A distanza di qualche giorno ho inoltrato di nuovo la stessa mail, per l’esattezza il 7 novembre. Ho inviato un messaggio a Rai3, la trasmissione che si occupava del sisma condotta da Salvo Sottile, ma a tutt’oggi nessuno mi ha risposto”, scrive il signor Spirito. “Sono un ex lavoratore di 60 anni, con 37 anni di contribuzione e da 7 anni – racconta – rot tamato dal mondo del lavoro. Senza lavoro e senza reddito ma con nel cuore la sensibilità di chi ha visto e vissuto anche se indirettamente la danza della morte. La terra che divora i propri figli. Solo un piccolo giornale La nostra voce di Avellino ha accolto il mio appello. Mi chiedo: esiste ancora la solidarietà sottovoce, quella concreta che non fa scalpore? Dov’è l’I talia del volontariato della solidarietà? Voglio sperare che questo caso sia solo frutto di un mio errore, se l’ho commesso, e non perché nessuno ci guadagna”