domenica 29 gennaio 2017

Acqualatina, Coletta non ci sta e fa il quadro della situazione

«Avevo sperato nella possibilità di sfruttare tutti insieme questa occasione della convergenza dei sindaci sull’obiettivo della ripubblicizzazione dell’acqua, e credevo nell’idea di una linea di condotta comune e condivisa, così come avevamo stabilito di fare l’estate scorsa, ma ora debbo ammettere che qualcosa non sta funzionando».
Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha accusato il colpo assestato dal Cda di Acqualatina con la cooptazione della figura di Giacinto Giancaspro in sostituzione del vuoto lasciato da Pino Addessi, e benché si mostri fermamente intenzionato a continuare sulla strada imboccata, non riesce a nascondere un certo disorientamento.
«Il nome che avevo indicato e che insieme ad altri sindaci avevamo condiviso - spiega Coletta - doveva essere il segnale dell’unità che avrebbe dovuto muovere noi sindaci nel percorso futuro legato alle sorti della spa che gestisce il ciclo delle acque. Non volevamo forzare e non avevamo preclusioni, qualcuno avrebbe potuto suggerire un nome diverso, perché no, l’importante era procedere tutti insieme. E mi si lasci dire che un altro segnale importante, che mi sarei aspettato, era quello delle dimissioni del Cda, visto che lo scenario politico all’interno dello scacchiere dell’Ato 4 è profondamente cambiato».
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