sabato 24 dicembre 2016

Roma Virginia Raggi All’Ambiente La “ve rd e ” Pinuccia Montanari al posto della Muraro: è stimata da Grillo

CAMPIDOGLIO
Il rimpasto La Raggi evita
il commissariamento: il suo
nuovo vice è l’a s s e s s o re
Bergamo. Ieri in Comune gli
“ambasciatori” di Di Maio
per calmare i consiglieri
Raggi a sinistra: Bergamo
vice, Montanari assessore
Il modello “Marra” Dai politici ai magistrati: il rischio del nemico interno
Milanese, Penati, Sottile e altri fedelissimi:
quando il braccio destro inguaia il capo
LA STORIA
» FERRUCCIO SANSA
Il braccio destro. Compagno
fedele. Quello forte, che
mette in pratica gli ordini della
mente. Così si dice fosse
Raffaele Marra per Virginia
Raggi. Da mesi la stampa, ma
anche gli avversari puntavano
il dito su Marra. Raggi, però,
ha deciso di tenerlo con sé. Fino
all’arresto. Perché?
La sindaca di Roma non è la
prima leader che va in crisi
per un’inchiesta che tocca i
collaboratori più fidati. La
galleria potrebbe cominciare
con Gianfranco Fini e il suo
portavoceSalvo Sottile. Erano
gli anni del berlusconismo
rampante e inarrestabile. Fini
era in piena ascesa: vicepresidente
del Consiglio e ministro
degli Esteri. E accanto a
lui, appunto, Sottile. Poi il fulmine:
l’inchiesta Vallettopoli.
Sottile è accusato di concussione
sessuale. Viene sentita
come testimone (non indagata)
Elisabetta
Gregoraci, futura
signora Briatore.
Lui nega:
“Elisabetta è solo
una mia amica,
non ho mai avuto
rapporti
con lei, mai fatto
sesso. E sì che mi
piaceva, certo.
La Gregoraci è
bel liss ima”. Lei
parla al massimo
di “coccole”.
Per qualche giorno la poltrona
dello stesso Fini sembrò
tremare. Poi restò in sella, fino
alla rottura con Berlusconi.
E Sottile? “È stato assolto
da tutte le imputazioni
relative a
Vallettopoli. Resta
solo una condanna
per l’uso
d e ll ’auto blu”,
racconta Giuseppe
Valentino,
il suo avvocato.
Parecchi pensieri
provocarono
a Giulio Tremo
nt i anche le
inchieste sul fido
c o l l a b o r a t o r e
Marco Milanese. Un uomo
che sembrava al di sopra di ogni
sospetto: un passato di tenente
colonnello della Guardia
di Finanza dove aveva collezionato
10 encomi solenni,
13 encomi semplici e 7 elogi.
Nel 1994, all’epoca di Mani
Pulite, aveva collaborato con
Antonio Di Pietro. Nel 2001
Tremonti gli aveva affidato
un incarico di fiducia al ministero
dell’Economia e delle
Finanze. Era il consigliere politico,
delegato anche alle nomine
negli enti pubblici.
Quindi lo sbarco in politica
con il Pdl. Finché nel 2011 il
gip di Napoli chiede il suo arresto
(il Parlamento negò
l’autorizzazione). L’accusa era
stata lanciata dall'avvocato
Paolo Viscione che parlò di
pagamenti non dovuti e costosi
regali per circa un milione.
Seguirono altre inchieste,
come quella sul Mose di Venezia.
“I processi per corruzione
sono in corso, Milanese
è stato condannato in primo
grado per illecito traffico di
influenze”, spiega il suo avvocato
Bruno La Rosa.
Un’inchiesta crea imbarazzi
anche al capo della segretaria
politica di Pier Luigi
B er sa ni . Nonché astro nascente
del centrosinistra.
Parliamo di Filippo Penati,
già storico sindaco di Sesto
» ANDREA MANAGÒ
E PAOLA ZANCA
Da Roma a Milano, la
parola d’ordine adesso
è ritorno alla normalità:
quanto durerà,
dipende da tante - troppe -
variabili, non ultima l’interro -
gatorio con cui oggi Raffaele
Marra dovrà spiegare ai pm
qual era davvero il suo ruolo
nella macchina del Campidoglio.
Lei, la sindaca, ieri ha ufficialmente
provato a voltare
pagina: due nuove nomine,
entrambe che fanno riferimento
all’area della sinistra,
ma diametralmente opposte
dal punto di vista degli equilibri
interni al Movimento.
La prima, la più importante,
risponde a lei: il nuovo vicesindaco
chiamato a sostituire
Daniele Frongia, sacrificato
in nome del legame con
Marra, è Luca Bergamo, già
assessore alla Cultura. Virginia
Raggi l’ha spuntata: Bergamo
non è un fedelissimo
della prima ora (candidato
nella lista “l’Ulivo per Veltroni”
prima, vicino a Pippo Civati
poi) ma ha buoni rapporti
con la sindaca e con i consiglieri
del Movimento. Si tratta,
insomma, di una figura che
non “commissaria”la sindaca
come sarebbe avvenuto nel
caso di Massimo Colomban,
la prima scelta di Beppe Grillo,
considerato diretto ambasciatore
della Casaleggio associati.
AL POSTO di Paola Muraro
all’Ambiente (indagata, verrà
sentita dai pm mercoledì) invece,
è stata chiamata una tecnica
direttamente gradita a
Grillo: Pinuccia Montanari,
già militante dei Verdi, ha alle
spalle due esperienze da assessore,
a Reggio Emilia e Genova,
con delega prima alla Sostenibilità
e poi ai Parchi. La
Montanari da anni segue le tematiche
che interessano il
fondatore del Movimento, con
cui ha un rapporto di stima
personale. Su questa casella la
sindaca ha ceduto, anche perché
da giorni le erano arrivati
segnali dal Movimento nazionale
che non sarebbe stato
possibile far rientrare la fedelissima
Muraro, anche qualora
avesse chiuso in breve le sue
pendenze giudiziarie.
Se nei giorni scorsi le riunioni
dei consiglieri a 5 Stelle
sono state lunghe e molto tese,
ieri la nomina di Bergamo e
della Montanari è avvenuta in
meno di un’ora. I giochi erano
già fatti prima dell’inizio del
vertice tra la sindaca e i consiglieri
in Campidoglio. Massimo
Colomban, l’asse sso re
alle Partecipate vicino alla Casaleggio,
già da domenica sera
aveva ritirato la sua disponibilità
a fare da vice, dunque le alternative
percorribili per non
aprire un nuovo braccio di ferro
non erano molte. “S ono
molto impegnato con la riorganizzazione
delle aziende
partecipate, quindi ho preferito
declinare per senso di responsabilità”,
la versione ufficiale
di Colomban. In realtà

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