sabato 31 dicembre 2016

disastro pubblica amministrazione nel Lazio non servivano i dati della CGIA di Mestre per sapere che eravamo tra i peggiori in Europa

Di ieri l'ennesimo caos treni nella provincia di Latina aumentato dalla mancanza di autobus sostitutivi con l'ennesima conseguente protesta dei pendolari. Tra i due fratelli attori è senz'altro più credibile quello che fa la parte del poliziotto, mentre quello che percorre la regione Lazio tra pulmann inesistenti e scassati, il disastro della sanità pubblica, della cattiva scuola, delle strade e delle infrastrutture, l'incapacità di gestire i rifiuti con numerosi disastri ambientali, dalla sua espressione sembra non ci creda nemmeno lui quando parla alle solite dichiarazioni controproducenti da campagna elettorale. Coletta direbbe da zero tituli. Peggio del Lazio, in tutta l'Europa, ci sono solo 23 regioni, In Italia il Lazio in termini di inefficienza viene superata da Campania, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia. Il Lazio viene definito:  Situazione preoccupante anche per il Lazio che, con un indice pari a -1,512, si posiziona al 184° posto tra le 206 regioni europee, lontano dai risultati delle altre tre regioni del Centro.
 La classifica della CGIA di Mestre conferma:
AL SUD ABBIAMO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PIU’ SCASSATA D’EUROPA: PERDIAMO 30 MILIARDI DI PIL
NELL’INDICE DI QUALITA’ DEL SETTORE PUBBLICO, MEZZOGIORNO IN COMPAGNIA DI TURCHIA, BULGARIA, ROMANIA E SERBIA ============= È una classifica impietosa quella delineata dall’Ufficio Studi della CGIA che ha esaminato gli ultimi risultati derivanti dalla più grande indagine europea condotta dall’Ue sulla qualità della Pubblica Amministrazione (PA) a livello territoriale. Rispetto ai 206 territori interessati dallo studio, le regioni del Sud d’Italia compaiono per 7 volte nel rank dei peggiori 30, con la Campania che si classifica addirittura al 202° posto. L’ Indice della qualità della Pubblica Amministrazione è il risultato di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. I servizi pubblici direttamente monitorati a livello regionale sono quelli a valenza più “territoriale” (formazione, sanità e sicurezza) ma l’indice tiene conto, a livello paese, anche di servizi più generali come ad esempio la giustizia in modo da stilare altresì una classifica nazionale. Il risultato finale è un indicatore che varia dal +2,781 della regione finlandese Åland (1° posto) al -2,658 della turca Bati Anadolu (206° e ultimo posto); la media europea è posta a zero. Come vanno le regioni italiane ? I servizi sono valutati come migliori nelle due province autonome del Trentino Alto Adige (indici superiori a 1) e nelle due regioni a statuto speciale del Nord (Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia) che presentano un indice maggiore di zero, ovvero superiore alla media delle 206 regioni europee.
In terreno “negativo” tutte le altre regioni italiane ma con gap accettabili per Veneto ed Emilia Romagna che tendono alla media europea (indici pari a - 0,186 e -0,217). Scorrendo il rank della qualità della PA, a centro classifica, si trovano due terzetti: il Centro Italia con Umbria (-0,495), Toscana (-0,533), Marche (- 0,535) e il Nord Ovest con Lombardia (-0,542), Piemonte (-0,652), Liguria (- 0,848). Completamente negativa la situazione del Mezzogiorno a partire dal risultato meno disastroso dell’Abruzzo (-1,097), a quelli peggiori di Sicilia, Puglia, Molise, Calabria (indici che variano da -1,588 a -1,687), per finire con la “pecora nera” Campania (-2,242). Situazione preoccupante anche per il Lazio che, con un indice pari a -1,512, si posiziona al 184° posto tra le 206 regioni europee, lontano dai risultati delle altre tre regioni del Centro. “Il quadro dipinto da questo indice europeo – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – evidenzia come l’Italia sia il Paese che presenta, al suo interno, la più ampia variabilità in termini di qualità della PA, tra le prime regioni del Nord e le ultime del Sud. Si pensi che, secondo quanto indicato dal Fondo Monetario Internazionale, se l’efficienza del settore pubblico si attestasse sui livelli ottenuti dai primi territori italiani, come le province di Trento e di Bolzano, la produttività di un’impresa media potrebbe crescere del 5-10 per cento e il Pil italiano di due punti percentuali, ovvero di 30 miliardi di euro”.
 Indice europeo sulla qualità della Pubblica Amministrazione – EQI (*) Regioni italiane Indice europeo qualità PA (EQI 2013) Posizionamento rispetto alle regioni europee considerate (su 206 in totale) Provincia Trento +1,043 36 Provincia Bolzano +1,005 39 Valle d'Aosta +0,653 72 Friuli-Venezia Giulia +0,373 98 Veneto -0,186 129 Emilia-Romagna -0,217 132 Umbria -0,495 149 Toscana -0,533 151 Marche -0,535 153 Lombardia -0,542 154 Piemonte -0,652 160 Liguria -0,848 167 Abruzzo -1,097 175 Sardegna -1,307 178 Basilicata -1,423 182 Lazio -1,512 184 Sicilia -1,588 185 Puglia -1,604 188 Molise -1,661 191 Calabria -1,687 193 Campania -2,242 202 ITALIA -0,930 Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati European Commission (ANTICORP).
Qualità della PA: tra le 30 peggiori, le regioni italiane compaiono per 8 volte PEGGIORI 30 REGIONI EUROPEE PER QUALITA' PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Rank negativo (dal peggiore) Regione Paese Indice europeo qualità PA (EQI 2013) 1 Bati Anadolu (Turchia) -2,658 2 Istanbul (Turchia) -2,608 3 Yugozapaden (Bulgaria) -2,598 4 Ege (Turchia) -2,358 5 Campania (Italia) -2,242 6 Bucuresti-Ilfov (Romania) -2,227 7 Belgrade (Serbia) -2,223 8 Severozapaden (Bulgaria) -2,020 9 Sud-Est (Romania) -1,931 10 Ortadogu Anadolu (Turchia) -1,897 11 Southern and Eastern Serbia (Serbia) -1,854 12 Šumadija and Western Serbia (Serbia) -1,831 13 Vojvodina (Serbia) -1,811 14 Calabria (Italia) -1,687 15 Nord-Est (Romania) -1,672 16 Molise (Italia) -1,661 17 Sud-Vest Oltenia (Romania) -1,659 18 Nord-Vest (Romania) -1,630 19 Puglia (Italia) -1,604 20 Yugoiztochen (Bulgaria) -1,592 21 Vest (Romania) -1,591 22 Sicilia (Italia) -1,588 23 Lazio (Italia) -1,512http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2016/03/PASCASSATA.pdf

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