giovedì 17 novembre 2016

Rifiuti e veleni: nel mirino le altre discariche di Cerroni

Ivan Cimmarusti e Manuela Perrone
ROMA
Rimozione del percolato ferma sotto la soglia del 10%: una nuova perizia della Procura della Repubblica di Roma potrebbe incastrare il ras dei rifiuti del Lazio, l’imprenditore Manlio Cerroni, sotto processo per disastro ambientale e indagato nella nuova maxi inchiesta sul «sistema rifiuti» del Lazio, in cui risulta coinvolta anche l’assessora M5S Paola Muraro.
La consulenza sarà depositata alla prossima udienza del processo sul presunto disastro ambientale di Malagrotta, slittata all’8 febbraio. Del reato Cerroni risponde assieme al suo fedelissimo, Francesco Rando. Nel mirino dei consulenti del sostituto procuratore Alberto Galanti, però, non c’è solo l’ex discarica da 160 ettari alle porte di Roma, ma anche gli altri centri di gestione dei rifiuti di proprietà della Colari - la società riconducibile a Cerroni - tra i quali anche il Tritovagliatore di Rocca Cencia, quello che Muraro intendeva utilizzare a luglio scorso per risolvere la crisi dell’immondizia della scorsa estate. Stando ai primi riscontri, confermati da una serie di analisi, emergerebbe l’esistenza di un presunto «sistema» diffuso per evitare la rimozione del percolato così da risparmiare sui costi. Secondo i consulenti della Procura, infatti, mentre le discariche pubbliche presentano una media di estrazione del percolato che si attesta tra il 65 e il 70%, quelle della Colari sarebbero sotto la soglia del 10%.
Nella relazione redatta per il ministero dell’Ambiente, parte civile insieme a Regione Lazio, Comune di Roma, Wwf, Cittadinanzattiva e Earth, i tecnici dell’Ispra evidenziano come le acque di falda a Malagrotta risultino contaminate dal 2003 senza che si sia mai provveduto a “emungere” il percolato. E chiedono l’esecuzione di indagini accurate per verificarne l’effettivo grado di contaminazione: un intervento che avrebbe una portata di milioni di euro. Al tempo stesso sollecitano con urgenza l’estrazione del percolato (Malagrotta è chiusa da tre anni ma è ancora satura di rifiuti) per abbassarne il livello al di sotto della quota della falda all’esterno della discarica ed eliminare la fuoriuscita di liquido inquinante oltre il polder, la barriera laterale di contenimento. Poiché la stima del percolato va da 1,4 milioni di metri cubi a circa 7,5 milioni, il costo ipotizzato oscilla tra 100 milioni di euro a 755 milioni.
Le grande giudiziarie per Cerroni - che ha appena compiuto 90 anni - non sono finite. Il suo nome risulta nel registro degli indagati nel medesimo fascicolo in cui è iscritta anche l’assessora Muraro, accusata di gestione non autorizzata dei rifiuti, imputazione che fa riferimento alla precedente carica di consulente Ama - la municipalizzata capitolina dei rifiuti, della quale ieri è stata ratificata la nomina di Antonella Giglio a nuovo amministratore unico - con delega agli impianti Tmb (trattamento meccanico biologico) di Rocca Cencia e Salaria.
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GIOVEDÍ 17 NOVEMBRE 2016 http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2016-11-17/rifiuti-e-veleni-mirino-altre-discariche-cerroni-063725.shtml?uuid=ADlDDkwB

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