giovedì 3 novembre 2016

condanne, scandali e promozioni, la meritocrazia all'italiana: La scusa grottesca di De Bernardinis - Roberta Angelini Indagata e prescritta: l’Eni la dà un nuovo grado

“I GIUDICIHANNO DICHIARATO CHE IL MIO LIVELLO DI COLPA È LIEVE” PAROLA DI DE BERNARDINIS, FINITO NEI GUAI CON LA “GRANDI RISCHI” E POI NOMINATO A CAPO DELL’I SPR A
La scheda 15 ANNI DAL G8 Quest’estate è caduto il qui n d i ce s i m o a n n i ve rs a r i o del G8 di Genova (dal 19 al 22 luglio 2001), una delle pagine più cupe della storia della Re p u b b l i c a . Tre giorni di proteste e di repressione v i o l e n t i ss i m a da parte delle fo r ze dell’o rd i n e , culminata con la morte in piazza Alimonda di Carlo Giuliani e con la “m a ce l l e r i a m e ss i c a n a ” a opera di polizia e c a ra b i n i e r i nella scuola Diaz. Molti p ro t a go n i s t i di quelle g i o r n a te , come potete l e g ge re nell’ar ticolo, hanno scalato le gerarchie nelle forze dell’o rd i n e
P» FERRUCCIO SANSA romossi. Nonostante nei loro curriculum ci fossero condanne, indagini o scandali mai chiariti. O talvolta, viene il dubbio, proprio per questo. È una strana forma di meritocrazia all’italiana cheproduce un duplice danno: portare ai vertici dello Stato persone che forse non lo meritavano. E lasciare in panchina, punire, chi aveva titoli maggiori per andare avanti. “In Italia le responsabilità penali vengono ignorate. Ma ci sono anche le responsabilità morali. E pure quelle vengono dimenticate”, sussurra un funzionario del ministero dell’Ambiente

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