Dopo
decenni si servitù e di disastro ambientale nella discarica di Borgo
Montello, causati da autorizzazioni, più volte denunciate come
illegittime oppure con decreto di urgenza per superare le norme di
tutela ambientale (e non solo) oppure basate su elementi sbagliati
(come denunciato dai cittadini), grazie anche alla denuncia contro il
sistema regione Lazio- aziende sfociate nel processo “cerronopoli”.
Le cronache e successivi interventi dell'autorità giudiziaria, con
sequestri di entrambi i siti della discarica fanno pensare che ci sia
molto altro, specialmente leggendo da quanto dichiarato nel 2016 in
diverse audizioni nella commissione contro le ecomafie sia dai
cittadini, che dalla Procura di Latina (30.3.16), dalla ditta Indeco,
dalla regione Lazio (ing. Tosini), dall'Arpa Lazio e da Altissimi
(Rida Ambiente). Alcune delle denunce e delle accuse nel processo
“cerronopoli” arrivano proprio da Altissimi che tra l'altro, in
questi giorni dichiara:
Tali
dichiarazioni sono molto forti “schiavitù” e “abuso di
posizione dominante” fanno pensare che si temono le scelte
(probabilmente della Regione Lazio) in materia di rifiuti che,
anziché puntare al rispetto della norma e del territorio, oltre
ovviamente al risparmio economico e sociale, vadano verso il
vantaggio di alcune aziende.
Insomma
ci sarebbe il pericolo che le scelte siano ancora quelle soggette ad
infrazione della comunità europea e più volte denunciate e finite
sotto processo.
Sarebbe
l'ennesimo fallimento della politica che favorisce una o più aziende
anziché tutelare l'ambiente, spesso con danno erariale, stando alle
stesse dichiarazioni di Altissimi.
La
politica, almeno questa volta, saprà fare la sua parte oppure ancora
una volta si perderanno anni e dovrà nuovamente intervenire la
Magistratura? Sarebbe l'ennesima sconfitta sociale da evitare
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