venerdì 30 settembre 2016

Greenpeace IOI: ora è tempo di agire e guidare il cambiamento!

Nonostante il rapporto che espone le operazioni distruttive dei fornitori di IOI, e il blocco effettuato dai nostri attivisti alla raffineria di IOI al porto di Rotterdam, il gigante malese dell’olio di palma si è rifiutato di firmare l’accordo sulla protezione delle foreste presentato da Greenpeace, preferendo  rilasciare una debole dichiarazione che non include alcun impegno concreto. Pur essendo una delle più grandi società di produzione di olio di palma al mondo, nella sua dichiarazione IOI si dipinge come praticamente impotente e, aggirando il merito della questione, sembra voler solo prendere tempo.
 
In accordo con Greenpeace, IOI afferma che avere una politica di deforestazione non basta a garantire che un’azienda stia effettivamente proteggendo le foreste o garantendo il rispetto della giustizia sociale nella propria catena di approvvigionamento. Tuttavia, invece di agire in modo deciso sospendendo gli accordi commerciali con i fornitori segnalati dal nostro rapporto, invece di proporre loro una chiara linea d’azione, IOI si è limitata a invitarli a riunirsi per trovare un’intesa.

Se IOI fosse seriamente intenzionata a risolvere gli urgenti problemi documentati da Greenpeace e altre organizzazioni non governative, dovrebbe agire immediatamente e dare l'esempio per guidare il cambiamento nel settore dell’olio di palma.

La nostra azione al porto di Rotterdam è stata interrotta dalla polizia, ma noi continueremo a chiedere a IOI di:
  • Tagliare i contatti con i fornitori citati nel nostro nuovo rapporto.
  • Esigere piena trasparenza dai propri fornitori, imponendo loro di rendere pubblici i perimetri delle proprie concessioni e pubblicare mappe di uso del suolo in formato digitale standard per consentirne l’analisi, il monitoraggio e i controlli di conformità con le politiche dideforestazione zero.
  • Monitorare proattivamente i propri fornitori e stabilire un percorso chiaro e nel breve periodo, per assicurare trasparenza e conformità con gli standard da noi proposti.
  • Imporre una moratoria sulle nuove espansioni delle piantagioni di palma da olio, fino a che la loro conformità possa essere verificata da revisori esterni.
  • Risolvere i conflitti in sospeso con la comunità di Long Teran Kanan, in Malesia, le cui terre sono state occupate da IOI nel 1996 e trasformate in piantagioni di palma.
  • Cessare lo sfruttamento dei propri lavoratori.
  • Incoraggiare altri attori del settore ad adottare i nostri standard.

Finché IOI non intraprenderà azioni decisive e verificabili per ripulire la propria catena di fornitura, il suo impegno a utilizzare “la sua voce e la sua influenza”- come si legge nella dichiarazione resa pubblica - rimarrà privo di significato.

IOI deve porre immediatamente fine alle pratiche che lo rendono co-responsabile della distruzione delle foreste e torbiere, della violazione di diritti umani e dell’inquinamento causato dagli incendi per espandere le piantagioni di palma. Non possiamo più accontentarci di parole! Aiutaci a fare pressione su IOIFirma la petizione

Martina Borghi, campaigner Foreste http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/ioi-ora-tempo-di-agire-e-guidare-il-cambiamen/blog/57640/
  

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