sabato 30 luglio 2016

rifiuti romani ROCCA CENCIA La mezzà verità di Fortini sul tritovagliatore fermo Il «contratto fantasma» firmato da lui nel 2014

«Ama dichiara di aver raggiunto il 43% di differenziata? Dobbiamo capire se sono dati reali o se sono stati pesati i cassonetti senza guardare cosa c’era dentro. Abbiamo seri dubbi e avvieremo un audit aziendale. Anche perché molti dirigenti sono stati premiati lautamente in seguito a questo risultato». È una dichiarazione devastante quella rilasciata durante la prima riunione della Commissione capitolina Ambiente dal neo-assessore Paola Muraro, che apre la crepa nel tabù della "virtuosa" raccolta differenziata romana e mette in discussione il 43% tanto sbandierato dall’attuale presidente di Ama, Daniele Fortini, e prima di lui dall’ex sindaco Ignazio Marino e dal suo assessore Estella Marino. Dubbi che Il Tempo si era posto in tempo non sospetti, quando il 28 ottobre 2015 e ancora il 31 dello stesso mese vennero pubblicati i dati forniti in esclusiva al nostro giornale dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), che parlavano sì di una crescita, ma che posizionava la Capitale "solo" al 34,68%. Ben 8 punti percentuali sotto. Sarà dunque un audit, che probabilmente la Muraro chiederà come primo atto al successore di Fortini, a fare luce sulla vicenda. Tenendo conto che se Ama avesse davvero fornito dati sbagliati riguardo la raccolta, avrebbe automaticamente alterato i dati economici sul conferimento negli impianti terzi, contribuendo all’attuale emergenza. Non solo. L’assessore in Commissione ha anche parlato di premi in denaro ai dirigenti, «derivanti da questo risultato»: secondo la Muraro «gli assegni sono stati pagati a giugno, anticipatamente, perché a un certo punto hanno capito che avrebbe vinto Virginia (Raggi, ndr) e hanno accelerato i tempi». Molto presto, però, il tempo delle denunce finirà e bisognerà passare ai fatti. «Qual è il piano sulla differenziata? Porta a porta o cassonetti?», chiedevano lucidamente durante la riunione di ieri i consiglieri Andrea De Priamo (FdI) e Valeria Baglio (Pd). Qui la Muraro è sembrata poco chiara. «Saranno i cittadini a dirci se vogliono il porta a porta o i cassonetti», ha dichiarato l’assessore, che poi ha provato a entrare nel dettaglio: «Per ovvi motivi - ha detto - in Centro sarà fatto il porta a porta. Nel resto della città decideranno i cittadini: se un municipio vuole la raccolta casa per casa si farà quella, sennò si metteranno cassonetti». L’assessore tuttavia non chiarisce se questa decisione avverrà attraversoreferendum o determinazione municipale o altri modi. Molto più chiaro, a dire la verità, è il report che il sindacato Usb ha consegnato nelle mani proprio dell’assessore Muraro e anche al deputato M5S Stefano Vignaroli, "alto consigliere" di Virginia Raggi sul tema rifiuti. Secondo la sigla - che per prima ha denunciato lo stato dei tmb di Rocca Cencia e Salario - la raccolta porta a porta riguarda nemmeno un terzo del territorio cittadino, mentre solo la metà dell’umido conferito si può definire "nobile".La raccolta casa per casa non si espande per l’insufficienza di personale: secondo l’Usb servirebbero 1.000 operatori in più, da assumere ex-novo. Con quali soldi? «Mancano 4,5 miliardi di cui non si hanno più traccia - sostiene Giovanni Belluomo - Abbiamo presentato ben 13 esposti in Procura. I soldi ci sono, il gioco vale la candela».
Vincenzo Bisbiglia http://www.iltempo.it/roma-capitale/2016/07/30/la-mezza-verita-di-fortini-sul-tritovagliatore-fermo-1.1563119

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