venerdì 22 luglio 2016

I funghi di Chernobyl a bordo della Space X Dragon potrebbero proteggere gli astronauti dalle radiazioni

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La capsula spaziale “X Dragon”, lanciata lo scorso lunedì, si è portata a bordo anche 8 specie di funghi che sono stati raccolti nella zona di esclusione di Chernobyl.
Secondo gli scienziati queste muffe potrebbero essere utili per proteggere i viaggiatori spaziali dalle radiazioni distruttive presenti nelle orbite spaziali.

Clay Wang, farmacologo, ed i suoi colleghi avevano selezionato 8 diverse tipologie di funghi vivi provenienti sia dall’area della centrale atomica che al di fuori della zona di esclusione.
Due specie denominate Cladosporium sphaerospermum e Cladosporium cladosporioides crescono in condizioni di ambienti radioattivi.
Secondo Popular Science, i ricercatori sperano che  le radiazioni presenti nello spazio possano stimolare cambiamenti positivi nel gruppo di microrganismi.
[Guarda anche: A Chernobyl gli organismi si modificano per sopravvivere]

Katshuri Venkateswaran, un ricercatore presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha detto che i funghi raccolti sul luogo dell’incidente avevano più melanina di quelli analizzati al di fuori della zona di esclusione. Nello specifico questo significherebbe che questi organismi si sono adattatati all’attività delle radiazioni e, ben il 20% di questi, sono diventati “radiotropici” – nel senso che sono cresciuti attorno alle radiazioni,  trovandosi benissimo, come fa notare il Daily Galaxy..

Il team di Wang vuole notare se effettivamente anche nello spazio possano verificarsi nuove modificazioni e composti in questi organismi. Soprattutto se queste situazioni possano fornire indizi che aiuteranno gli esseri umani a  “sopravvivere” nello spazio.
In origine, i microbi sono stati raccolti dal Lawrence Berkeley National Lab per lo studio sugli effetti delle radiazioni.

Sempre secondo il Daily Galaxy, i funghi saranno analizzati dall’equipaggio in condizioni di microgravità per un periodo di due settimane prima che i campioni tornino sulla terra.
Venkateswaran ha poi detto che i livelli di radioattività in combinazione con la microgravità potrebbero aprire la strada a composti utili per l’umanità. Una volta, infatti, che verranno compresi i meccanismi molecolari, questi funghi potrebbero essere un buon modello per verificare gli effetti dell’esposizione all’atmosfera spaziale ed alla radiazioni su Marte.

>>> GUARDA ANCHE: FUNGHI RADIOATTIVI A CHERNOBYL

NO EXCUSE!!!

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