sabato 2 luglio 2016

Che fine ha fatto il progetto dell’autostrada tirrenica?

CARO FURIO COLOMBO, la fu rossa Toscana perde
pezzi, in Maremma il centrodestra strapazza il Pd, a
Orbetello vince Casamenti al primo turno, a Grosseto
Vivarelli Colonna si aggiudica il ballottaggio a discapito
di Mascagni. Il combinato disposto dei suddetti
risultati, unito alla presenza in loco di amministrazioni
orientate a destra, quali il Comune di Magliano e di
Monte Argentario, delinea un blocco unilaterale che
copre quasi tutto il centro nevralgico del corridoio tirrenico.
A fronte di tutto ciò, si farà l’autostrada tirrenica?
STEFA NO
LA DESCRIZIONE È IMPECCABILE, sono cambiati molti
fattori, ma il prodotto non cambia. Non cambia perché,
per ragioni mai chiarite e mai spiegate, tutte le
amministrazioni precedenti, di sinistra (con l’eccezio -
ne di Orbetello e, a tratti, di Capalbio) non hanno mai
avuto alcuna obiezione alla costruzione del mostro
che appena pochi anni fa alcuni di noi (noi comitati di
opposizione, Italia Nostra, Nicola Caracciolo, che ha
sempre condotto la lotta alla minaccia illegale, inutile,
dannosa dell’autostrada) chiamavamo “spacca-Ma -
remma”. Non è una trovata con pretesa di essere spiritosa.
È la denuncia di una parte del danno che il “cor -
ridoio tirrenico” farebbe all’intera Regione Toscana
sotto Livorno tagliando fuori e isolando la campagna
dal mare (una delle bellezze storiche e uniche dell’area),
buttando all’aria tutta la leggera struttura stradale
locale, imponendo caselli e pagamenti per andare
al supermercato, e devastando ambiente e paesaggio.
Il tutto, si noti bene, a beneficio di una società privata
che gode di una concessione esclusiva e senza gara da
molti decenni, in violazione di norme italiane ed europee.
Facile descrivere ancora una volta al lettore che
ci scrive il pericolo e il danno di un simile progetto, che
contiene tutte le violazioni e le illegalità possibili in
una sola opera. Più difficile spiegare che l’alternanza
fra amministrazioni di destra e di sinistra non conta
nulla. La sinistra, a cominciare da una sequenza di
assessori regionali alle infrastrutture, della Regione
Toscana, si è battuta costantemente per la devastante
costruzione che non ha traffico ma distrugge il paesaggio,
non è di Statomaporta, se lo porta, vantaggio
esclusivo a privati, e si basa sulla finzione di non cercare
o usare fondi pubblici, quando qualunque esperto
è in grado di provare il peso che ricade sulla Regione
(mancano tutte le strade complanari). Ogni promessa
di questa autostrada (a cominciare dal lavoro che porta,
e che invece è diluito in catene sempre più remote di
appalti) non descrive la convenienza. A cominciare da
Italia Nostra e dal già nominato e mai abbastanza riconosciuto
e apprezzato Nicola Caracciolo (presidente
onorario di Italia Nostra), c’è ancora chi si oppone
appassionatamente e in modo totalmente disinteressato.
Ma non i partiti o ciò che resta di essi: destra e
sinistra sono unite nella lotta per costruire un’auto -
strada privata smantellando il paesaggio di tutti.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
00193 Roma, via Valadier n° 42
lettere @ ilfa ttoquotidiano. it il fatto quotidiano 2 giugno 2016

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