mercoledì 22 giugno 2016

Vacanze estive 2016, basta poco per cambiare: turismo responsabile e capacità di adattamento

L’estate è iniziata e chi può pensa alle vacanze. Autostrade intasate, aeroporti strapieni, spiagge affollate, montagne brulicanti di Suv, navi da crociera che solcano i mari. “Tutti vogliono tornare alla Natura ma pochi ci vogliono andare a piedi” lessi una volta su un cartello. Se imparassimo a scegliere, laddove possibile, mete raggiungibili col treno, col bus, in bici, o a piedi, la natura ci ringrazierebbeOgni passeggero che viaggia sui binari produce in media il 76% di gas serra in meno di chi usa l’aereo e il 66% in meno di chi usa l’auto. D’altra parte il treno è divertente per i bambini, che hanno tutto lo spazio di giocare, leggere, sgranchirsi le gambe, essere allattati, andare in bagno.
Certo, i treni italiani non sono tra i migliori in Europa: nei paesi del Nord Europa esistono intere carrozze dedicate ai bambini, con scivoli, giochi, posto per il cambio pannolino, posti per i passeggini ma, se più gente si spostasse in treno, se più gente facesse sentire la sua voce alle Ferrovie dello Stato, anche inostri treni potrebbero migliorare e magari potremmo anche chiedere maggiori sconti per le famiglie che viaggiano. “Andare senz’auto in montagna è impossibile” sento dire spesso. Non è vero, sul web ci sono tantissime idee di viaggi in treno+bici, oppure treno+ trekkingBasta adattarsi e organizzarsi. Vacanze al mare? Devastato dalle trivelle, dal traffico di merci, dal turismo e dalla pesca intensiva, è il mare ad avere bisogno di una bella vacanza da noi umani!
Nel 2050, nei mari ci sarà più plastica che pesci. Ma non basta. In Italia, su 3.902 chilometri di coste, il 56,2% è stato trasformato dall’urbanizzazione. Dal 1985 sono stati cancellati dal cemento circa 222 km di paesaggio costiero, a un ritmo di quasi 8 km all’anno. Le tartarughe marine non sanno più dove fare il nido. Stessa sorte per i piccoli fratini e le beccacce di mare. Tantecittà costiere sono a rischio di mareggiate, erosione, infiltrazione di acqua salata nelle falde acquifere, perché la spiaggia non ha più barriere protettive. Un tempo le spiagge pullulavano di arbusti, cespugli, fiori, ondeggiavano di dune. Ora se chiedete ai bambini: “Com’è la spiaggia?”, la maggior parte risponde: “Un deserto piatto con tanti ombrelloni”.
Andiamo al mare in punta di piedi, come se andassimo a trovare un gigante ferito. Insieme ai nostri figli, nella spiaggia,raccogliamo i rifiuti. Poi, rechiamoci presso i più vicini centri di recupero, per conoscere le specie marine a rischio. Sarà una vacanza indimenticabile. Anche le crociere hanno un impatto devastante sulla vita marina: le enormi eliche e i fortissimi rumori disturbano i cetacei, che perdono l’orientamento e rischiano di spiaggiare. Le onde erodono le fondamenta di città fragilicome Venezia, sempre in lotta con l’acqua alta. Chi può permetterselo, fugge nei paradisi tropicali. Trincerati nei villaggi turistici, protetti da guardie armate, difficilmente si riesce a conoscere la cultura del luogo, difficilmente si può vedere la povertà, le ingiustizie, lo sfruttamento che si consumano dall’altra parte del muro. Queste vacanze non fanno altro che allargare la forbice tra i paesi ricchi e quelli poveri, aumentare la rabbia e la frustrazione dei poveri, il loro desiderio di fuggire da un inferno troppo vicino al paradiso.
Esistono però tante associazioni che organizzano viaggi “etici”, unturismo responsabile che rispetta la natura e sostiene direttamente le popolazioni locali. Noi, per ora, con 3 bimbi ancora piccoli, non ci spingiamo oltre i confini. In fondo siamo fortunati, l’Italia è piena di paesaggi incantevoli. A un passo da casa nostra c’è la “Faentina”, l’antica ferrovia Faenza-Firenze, costruita nel 1887. Un piccolo trenino che passa tra gli Appennini, seguendo la vallata del Lamone. Tra borghi medioevali e boschi rigogliosi, scenderesti ad ogni stazione. L’anno scorso siamo stati al campo Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione), nei monti di Cuneo. Una bellissima esperienza di vita comunitaria, tra passeggiate, letture, incontri e racconti con i profughi. Abbiamo imparato ad usare il forno solare, abbiamo sperimentato come risparmiare acqua… tante piccole grandi scoperte che ci siamo portati a casa. Perché le vacanze, quelle vere, non finiscono mai! di  | 22 giugno 2016 http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/22/vacanze-estive-2016-basta-poco-per-cambiare-turismo-responsabile-e-capacita-di-adattamento/2850797/

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