giovedì 2 giugno 2016

Energie rinnovabili, il 2015 è stato il migliore della storia

Il rapporto REN21 sull'energia pulita registra livelli record degli investimenti: i Paesi in via di sviluppo hanno sorpassato quelli sviluppati. E la Cina ha un ruolo fondamentale nello sviluppo

Parliamo di investimenti pari a 286 miliardi di dollari. Dunque un doppio primato: sia dal punto di vista della capacità elettrica aggiunta sia dal punto di vista della scommessa economica. E a queste due caratteristiche del 2015 se ne aggiunge una terza, da non sottovalutare: il sorpasso da parte dei paesi di nuova industrializzazione su quelli di antica industrializzazione. Il mondo che conoscevamo, quello in cui il Nord galoppava tecnologicamente e il Sud arrancava, non esiste più. E l’energia pulita è una delle frontiere su cui la competizione è più forte.
REN21 spiega che l'aumento degli investimenti è dovuto in gran parte al fatto che "le energie rinnovabili ora sono competitive" con i combustibili fossili in molti mercati; e che la stragrande maggioranza dei Paesi al mondo (146) ha messo in moto politiche per appoggiare gli obiettivi di energia rinnovabili. La segretaria esecutiva di REN21, Christine Lins, ha fatto notare che quello che è "davvero straordinario di questi risultati è che sono stati raggiunti in un momento in cui i prezzi dei combustibili fossili sono a livelli storicamente bassi". E con le sovvenzioni a petrolio e carbone – aggiunge Lins - ancora molte alte: "Per ogni dollaro speso per incrementare le rinnovabili, si sono spesi quasi quattro dollari per mantenere la nostra dipendenza dai combustibili fossili".

La Cina nel 2015 ha messo sul piatto più di un terzo degli investimenti globali per le rinnovabili. L’Europa invece ha perso terreno e l’Italia ha subito una pesante battuta di arresto (nel 2015 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili è scesa dal 43 al 38% e le emissioni serra sono aumentate del 2%). Nonostante queste difficoltà paesi come il Portogallo, la Gran Bretagna e la Germania hanno toccato in alcuni periodi picchi molto alti di produzione elettrica.

Un altro elemento critico che il rapporto evidenzia è l’asimmetria della corsa delle rinnovabili. Nel 2015 a livello globale sono andati fortissimo solare ed eolico, mentre non hanno ancora sviluppato le loro potenzialità settori come la geotermia e le biomasse. Emily Rochon, di Greenpeace, ha commentato: “Il progresso c’è ma non basta a raggiungere gli obiettivi indicati dalla conferenza di Parigi per ottenere la sicurezza climatica. Il G7 ha detto che i sussidi ai combustibili fossili cesseranno entro il 2025: è troppo tardi. Smettiamo subito di pagare per essere inquinati”. http://www.repubblica.it/ambiente/2016/06/01/news/energia_rinnovabili_il_2015_e_stato_il_migliore_della_storia-141057379/?ref=HREC1-39

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