venerdì 3 giugno 2016

centrali nucleari: incidenti, malfunzionamenti, allarmi ed errori nel 2016

2 Gennaio 2016 –– Doel, Belgio. Arresto automatico, alle ore 18,00, del reattore 1 della centrale di Doel, riattivato appena il 30 dicembre scorso dopo l’incidente di sabato 31 ottobre. Cause sconosciute. Le autorità affermano l’assenza di incremento della radioattività nei dintorni.   6 Gennaio 2016 – Cina. Sisma nel Nord Est del paese in seguito a test nucleare nordcoreano.

16 Gennaio 2016 – Belgio. L’Agenzia federale belga per il controllo nucleare (Fanc), vista la situazione di insicurezza della  centrale di Doel, sostiene la necessità della distribuzione delle compresse allo iodio (ora riservata ai residenti in un raggio di 10 km. dalla centrale) alla popolazione dell’intero paese.

17 Gennaio 2016 – Fukushima, Giappone.In un documento diffuso dall’èquipe guidata dal prof. Akio Kozumi, viene dimostrato che le attività di liquidazione del 2013 hanno contaminato le risaie delle zone di Minami-Soma.

20 Gennaio 2016 -  Saint Vulbas, Bugey, Francia. Ennesima perdita nel circuito di raffreddamento, dopo quelle rinvenute d’estate. L’incidente verte sulle tubazioni. I primi risultati dei tecnici dicono che “i tubi hanno mostrato dello spessore residuo e non permettono di resistere in sicurezza sismica di livello medio-alto”, scrive ASN. EDF ha classificato il fatto come livello 1 della scala INES

27 Gennaio 2016 -  Bure, Mosa, Francia. Un uomo perde la vita a causa di un incidente nel sito destinato ad accogliere  scorie radioattive a Bure, nella parte nord-orientale del Paese, a circa 220 chilometri da Parigi. Un altro dipendente del sito di stoccaggio rimane ferito. Entrambi i tecnici si trovavano in un tunnel quando una parete di roccia è crollata, travolgendoli. Le squadre di soccorso sono intervenute immediatamente, ma per uno di loro non c’era più nulla da fare. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per appurare le cause che hanno causato l’incidente che avrebbe potuto avere anche altre conseguenze molto gravi. Fortunatamente nel tunnel non erano ancora state stoccate scorie nucleari. L’impianto è infatti ancora nella fase dei test per verificarne la capacità di immagazzinare i rifiuti radioattivi prodotti dalle centrali nucleari francesi. L’unica cosa certa al momento è che la frana si è verificata durante la perforazione ed ha travolto due operai di Eiffage, il terzo gruppo del settore dell’ingegneria civile e lavori pubblici in Francia. Il sito sotterraneo Bure (Meuse), dovrebbe entrare in funzione a pieno regime nel 2025 e dovrà custodire a 500 metri di profondità i rifiuti più radioattivi del parco nucleare francese (il 3% del totale), nonché quelli con il tempo di decadimento radioattivo più lungo.

24 Gennaio 2016 – Tihange, Belgio. Il portavoce della società Electrabel, Dauby Serge, che gestisce la centra ledi Tihange ha confermato che il reattore 2 ha sofferto una diminuzione del carico "conseguente", a causa di una "piccola perdita d'acqua su un circuito ausiliario della sala macchine. Per non correre assolutamente nessun rischio, abbiamo volontariamente ridotto il carico al fine di intervenire sul circuito interessato". Ha inoltre dichiarato. "Questo è un episodio molto minore che non ha nulla a che fare con l'area nucleare," assicurando che "tutto è fatto nel pieno rispetto delle procedure".Nell’ottobre del 2010 una fuga di olio e acidi corrosivi nella sala delle macchine dell’unità di produzione n. 3 aveva fatto tremare la centrale, che si trova peraltro in una zona a rischio sismico.

1 Febbraio 2016 –  Doel, Belgio. Dopo l’esplosione di inizio gennaio in una unità della centrale di Doel, vengono scoperte 16.000 crepe nelle altre due. Grande allarme in Belgio e nei paesi confinanti.

8 Febbraio 2016 – Buchanan, Stato di New York, USA. Scoperta acqua contaminata da trizio radioattivo nelle acque sotterranee vicine all’impianto nucleare di Indian Point che sorge nella contea di Westchester. Secondo i gestori della centrale, la contaminazione radioattiva è rimasta all’interno del perimetro dell’impianto e non costituire una minaccia immediata la salute pubblica. Jerry Nappi, portavoce di Entergy, ha scritto in una e-mail che i livelli elevati di trizio sono oltre un migliaio di volte inferiori ai limiti federali, che e non ci sono rischi per la salute pubblica e che non sono interessate le fonti di acqua potabile, sia locali che più esterne, aggiungendo però che “Mentre l’elevato livello di trizio al suolo in loco non è conforme ai nostri standard, non c’è alcuna conseguenza per salute o la sicurezza pubblica”. Non è la prima volta che la centrale di Idian Point è nell’occhio del ciclone. Tento per rimanere agli “inconvenienti” più recenti: fra maggio e luglio 2015 Indian Point era stata chiusa per 19 giorni a causa di una perdita di vapore il 7 maggio , di un guasto ad un trasformatore il 9 maggio che aveva versato circa 3.000 galloni di olio combustibile nel fiume Hudson, il 15 giugno per un guasto all’interruttore di un commutatore di una sottostazione della Consolidated Edison vicino alla centrale nucleare e, infine, l’8 luglio per un guasto al motore di una pompa. Il 7 dicembre 2015 il malfunzionamento di un ventilatore aveva causato la fermata per 3 giorni del reattore 2; il 14 dicembre il reattore 3 era stato chiuso per quasi 3 giorni a causa di una interferenza elettrica.

10 Febbraio 2016 – Piemonte, Italia. I sopralluoghi della commissione Ecomafie confermano che in Piemonte c'è la maggiore concentrazione di rifiuti radioattivi, i due terzi del totale, così come la maggiore presenza di 'vecchi' impianti e la parte maggiore di combustibile irraggiato, oltre alla presenza più alta di rifiuti liquidi ad alta attività. In Piemonte ci sono il sito di Saluggia (impianto Eurex, deposito Avogadro, impianto Sorin), di Trino (centrale Fermi) e di Bosco Marengo.

11 Febbraio 2016 – Fukushima, Giappone. Un nuovo rapporto di Fairewinds Energy Education (FEE) dal titolo “L’aumento del cancro nel Giappone del post-Fukushima”, rivela che la fusione di vari noccioli dei reattori nucleari della centrale Fukushima Daiichi, innescata nel marzo 2011 ha fatto impennare l’incidenza del cancro alla tiroide a cifre di circa 230 volte superiori alla norma nella prefettura di Fukushima: ciò potrebbe significare fino a un milione di casi di cancro in più in Giappone in futuro. I contenuti del rapporto di FEE contraddicono la cronica tendenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, di TEPCO e del governo giapponese a sminuire i livelli di esposizione alle radiazioni e gli effetti prodotti. L’attuale modello di rischio per le radiazioni si basa su presupposti scientifici obsoleti e su dati relativi ai sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima, quando ancora non era stato scoperto il DNA né tantomeno la genotossicità superiore fino a sei ordini di grandezza causata dalla cosiddetta “induzione fotoelettronica” associata all’esposizione a bassi dosaggi di radioisotopi, ovvero l’assorbimento nei nostri tessuti di dosi bassissime di radionuclidi come il plutonio-239, l’uranio-238 e più di 100 altri sottoprodotti delle reazioni nucleari che avvengono nelle centrali. 18 Febbraio 2016 – Kirghizistan. La Russia aiuterà il Kirghizistan nello smaltimento delle scorie radioattive. In Kirghizistan si trovano circa 90 bacini e bunker sotterranei, nei quali sono stoccati oltre due miliardi di tonnellate di scorie tossiche e radioattive. I bacini sono stati creati in Kirghizistan al tempo dell'Unione Sovietica, quando nella repubblica si eseguiva attivamente l'estrazione e la lavorazione dell'uranio per l'industria bellica sovietica. Secondo gli ecologi, in caso di infiltrazione di queste sostanze radioattive nei bacini dei fiumi dell'Asia centrale, nella zona ci sarebbe il rischio di una contaminazione radioattiva che colpirebbe oltre cinque milioni di persone

20 Febbraio 2016 – Takahama, prefettura di Fukui, Giappone. Kansai Electric Power (Kepco), riferisce che i propri tecnici hanno rinvenuto una pozza d’acqua contaminata in un reattore che – dopo anni di stop – dovrebbe essere riavviato alla fine di febbraio. Kepco ha comunicato sul suo sito web che 34 litri di acqua radioattiva sono stati rinvenuti presso l’unità No.4 del suo impianto nucleare di Takahama. nella prefettura di Fukui, 500 km a ovest di Tokyo. Non c’è stato alcun impatto sull’ambiente – ha garantito la società – aggiungendo, due giorni più tardi, che a causare la perdita sarebbe stato l’allentamento di un bullone. Il sito è chiuso dal luglio 2011, alcuni mesi dopo terremoto e tsunami che devastarono la centrale nucleare di Fukushima. Kepco aveva già riavviato il reattore Takahama No.3 a fine gennaio, nel quadro di una serie di test. È stato il terzo reattore in Giappone a riprendere le operazioni dopo aver superato i controlli di sicurezza imposti a seguito del disastro di Fukushima.

23 Febbraio 2016 – Tihange, Belgio. Viene spento il rettore1.Ufficialmente per controllare tre pompe difettose.

29 Febbraio 2016 – Takahama, prefettura di Fukui, Giappone. Riattivato appena il 25 febbraio, si spegne il reattore di Takahama.a causa di problemi al generatore.   4 marzo 2016 – Fessenheim, Francia. La Francia ha nascosto la gravità di un incidente avvenuto in una delle sue centrali nucleari nel 2014 per non creare panico e permettere all’impianto, il più vecchio del Paese in funzione dal 1977, di continuare a funzionare indisturbato. Lo afferma il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung in un articolo pubblicato oggi che ha scatenato le reazioni degli ambientalisti e anche del governo di Berlino. L’incidente avvenne nella centrale nucleare Fessenheim, al confine con la Germania, dove un allagamento provocò un guasto ai reattori. Visto che i normali comandi non funzionavano, impedendo la procedura standard di spegnimento, il blocco dei reattori fu effettuato con una procedura di emergenza mai utilizzata in Europa, iniettando boro nell’acqua di raffreddamento. Dell’incidente su data notizia ma venne classificato al livello 1 della scala internazionale, che ha un range che va da 0 a 7, ma a quanto sembra doveva essere molto di più. “Questo grave incidente nucleare a Fessenheim, coperto dalle autorità, è molto preoccupante”, e “sottolinea ancora una volta la natura ad alto rischio dell’energia nucleare”, ha dichiarato la co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Rebecca Harms, che ha definito il comportamento delle autorità francesi “al limite del criminale”. “Impianti vecchi come quello di Fessenheim e quello di Cattenom devono essere chiusi per sempre”, ha chiesto Harms aggiungendo che la Ue dovrebbe convocare un summit sulla sicurezza nucleare.

4 marzo 2016 – Buchanan, Stato di New York, USA. Dopo settimane d’inchiesta si scopre che l’arresto di uno dei reattori della centrale di Indian Point del 14 dicembre scorso, è stato causato dagli escrementi degli uccelli presenti sulla linea di trasmissione della corrente elettrica.

9 Marzo 2016 – Takahama, prefettura di Fukui, Giappone. La corte distrettuale di Otsu, in Giappone, ordina la chiusura di due reattori nucleari nella centrale di Takahama, a nord di Osaka, malgrado l'impianto avesse ottenuto il via libera dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare.Il gestore della centrale, la Kansai Electric Power, aveva riavviato i reattori numero 3 e 4 nella prefettura di Fukui da inizio anno, dopo essersi adeguato ad una nuova serie di norme più stringenti, introdotte dopo l'incidente di Fukushima, per mitigare le preoccupazioni di quella parte dell'opinione pubblica contraria al riavvio dei reattori. È la prima volta che una corte si pronuncia sul merito della cautela dopo il benestare dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare

13 Marzo 2016 – Kakrapar, Stato di Gujarat, India. L’unità 1 della centrale di Kakrapr si blocca automaticamente per la perdita di liquido refrigerante radioattivo. Il direttore dell'impianto, L.K. Jain ammette che "non si tratta di una piccola fuga", e aggiunge che "al momento stiamo mantenendo il raffreddamento del nucleo. E sottolineiamo che non si registrano incrementi nei livelli delle radiazioni".

22 Marzo 2016 – Tihange, Belgio. Evacuata la centrale nucleare per un allarme bomba.

7 Aprile 2016 – Francia. "La Francia non è pronta ad affrontare un incidente nucleare grave". Lo afferma Jean-Claude Delalonde, presidente dell'associazione che riunisce i comitati locali d'informazione sui siti nucleari (Anccli).  Secondo l'associazione, le autorità non hanno messo in pratica gli insegnamenti delle catastrofi di Chernobyl e Fukushima, in particolare sul raggio d'azione del "piano particolare di intervento", le misure da mettere in atto dopo un incidente, che Oltralpe è limitato a 10 chilometri, contro i 20-50 chilometri nei Paesi circostanti. "I piani attuali di soccorso non sono adeguati - spiega Delalonde - Anche se a febbraio 2014 un piano nazionale di risposta è stato reso pubblico, niente è stato messo in atto dopo oltre due anni". C'è in particolare poca chiarezza su modi e tempi di un'eventuale evacuazione, e delle eventuali distribuzioni di iodio stabile per contrastare le radiazioni. "I piani indiani di evacuazione sono più sviluppati che qui: per esempio prevedono la quantità di cibo da mettere a disposizione, gli alloggi d'emergenza, i letti, le coperte e persino i sari", aggiunge, chiedendo alle autorità di affrettarsi a realizzare quantomeno delle simulazioni digitali delle catastrofi.

8 Aprile 2016 –  Malmoe, Svezia. Alle ore 8, la nave “Sigrid”, pur avendo un pilota a bordo, si è arenata mentre navigava verso il porto della centrale nucleare di Barsebäck. La nave è utilizzata per il trasporto di scorie nucleari dalla centrale nucleare chiusa. http://www.progettohumus.it/nucleare.php?name=mondoincidenti3

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