martedì 24 maggio 2016

URANIO E BOMBE NESSUNO PAGA PER I CIVILI MORTI LEUCEMIE E DECESSI La Difesa deve risarcire le famiglie dei soldati (che andavano e venivano, mentre la popolazione locale rimaneva sul posto)

il fatto quotidiano 24 maggio 2016 di Massimo Fini
Il caporalmaggiore Salvatore
Vacca morì di leucemia
nel 1999 per aver respirato
le esalazioni di uranio impoverito
delle bombe usate
a piene mani, per così dire, dagli
americani e dagli inglesi nella
guerra di Bosnia del ’94/’95. In
Bosnia era restato 150 giorni. Ora
la Corte d’appello di Roma ha
condannato il ministero della
Difesa a pagare un milione e
mezzo di euro ai familiari della
vittima. Secondo l’Osservatorio
militare i soldati italiani morti
per lo stesso motivo sono 333 e i
malati 3.600.
AL L’IN I ZI O de l l’anno era stata
data notizia della morte per leucemia
e sempre per gli stessi motivi
del maresciallo dell’Ae ronautica
militare Luciano Cipriani
che aveva prestato servizio
in Afghanistan. La sentenza
della Corte d’appello si basa sul
fatto che i militari non erano stati
sufficientemente informati
del pericolo delle contaminazioni.
Però che l’uranio impoverito
costituisse un’insidia era
comunque cognizione diffusa
fra i nostri soldati che, sia pur a
livello personale e senza avere le
precise informazioni che il ministero
della Difesa avrebbe dovuto
dare, qualche precauzione
l’avranno pur presa. Inoltre i
membri dei nostri reparti, come
quelli di tutti gli altri contingenti,
restano nel luogo di guerra a

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