mercoledì 4 maggio 2016

regione Lazio stralcio provincia di Latina piano regionale rifiuti Deliberazione 199 del 22 aprile 2016

Piano regionale dei rifiuti di cui alla Deliberazione di Consiglio 18 gennaio 2012, n. 14 così come modificato dalla Deliberazione di
Consiglio 24 luglio 2013, n. 8 – Approvazione "Determinazione del fabbisogno
Deliberazione 199 del 22 aprile 2016
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VISTA la direttiva 2008/98/Ce contenente misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana
prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia;

ATTESO che ai sensi dell’art. 199 comma 1 del D.lgs. 152/2006, le regioni, sentite le province, i
comuni e, per quanto riguarda i rifiuti urbani, le Autorità d'ambito di cui all'articolo 201, nel rispetto
dei principi e delle finalità di cui agli articoli 177, 178, 179, 180, 181, 182 e 182-bis ed in conformità ai criteri generali stabiliti dall'articolo 195, comma 1, lettera m), ed a quelli previsti dal presente articolo,predispongono e adottano piani regionali di gestione dei rifiuti;

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RICHIAMATO questa Regione ha assunto impegni inderogabili con la Commissione Europea per la risoluzione delle diverse criticità nell’ambito della pianificazione in materia rifiuti che, come noto, hanno visto l’Amministrazione coinvolta anche in procedimenti presso la Corte di Giustizia Europea.
In particolare, la scrivente Amministrazione si è impegnata a rimodulare lo “scenario di controllo” al vigente piano regionale di gestione dei rifiuti, a seguito della revoca attuata con Deliberazione di
Consiglio Regionale n. 8 del 24 luglio 2013 allo scenario di controllo originariamente previsto al piano rifiuti approvato con D.C.R. n. 14 del 18 gennaio 2012 determinando il nuovo “fabbisogno” entro il 31 marzo 2016;

RICHIAMATO inoltre che la successivamente alla stesura di tale “fabbisogno” si procederà all’
aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti, sulla base delle future localizzazioni e
attivando la procedura prevista alla Parte II del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. relativa alla valutazione
ambientale strategica (VAS);

PRESO ATTO che sono state acquisite le valutazioni della Provincia di Latina con nota prot. 14885 del 21/3/2016,

PRESO ATTO di quanto riportato nelle conclusioni del documento di “Determinazione del
Fabbisogno” ed in particolare che è necessario provvedere, nelle more della definizione della
localizzazione e della procedura di VAS per l’aggiornamento del Piano di Gestione dei rifiuti, al fine di
evitare emergenze e superare la procedura di infrazione, verificare, effettuando tutte le procedure
previste dalla legge, la possibilità di autorizzare ulteriori limitate volumetrie da utilizzare nel periodo
necessario alla definitiva approvazione di cui sopra, nei siti già esistenti ed in esercizio per le necessità
di circa 3 anni a far data dall’approvazione del presente atto, quali impianti di smaltimento dei residui
del trattamento dei rifiuti urbani;

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DELIBERA
b) Di stabilire in attuazione al secondo punto della Delibera di Consiglio Regionale n. 8 del
24/7/2013, di sottoporre il documento denominato “ Determinazione del fabbisogno” a
procedura di Verifica di Assoggettibilità a VAS di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006.


Pag. 6 Piano regionale gestione dei rifiuti di cui alla Deliberazione di Consiglio Regionale
18 gennaio 2012 n. 14 così come modificata dalla Deliberazione di Consiglio
regionale 24 luglio 2013 n. 8
Determinazione del Fabbisogno”;
Relazione tecnica sullo stato della gestione dei rifiuti nel Lazio

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Richiamato che il Piano vigente ha la finalità di garantire il raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
a) Miglioramento delle attività di prevenzione e riduzione nella produzione dei rifiuti;
b) Miglioramento della raccolta differenziata;

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Le azioni previste dal Decreto sono:
a) la prevenzione nella produzione di rifiuti e la riduzione della pericolosità sull’ambiente e sulla
salute umana;
b) il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e di quelli assimilati adottando in
via preferenziale il sistema di raccolta porta a porta e dei rifiuti speciali;
c) la promozione e la sostenibilità delle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani
e speciali, nonché di ogni altra azione diretta ad ottenere da essi materia prima secondaria;

Le misure generali sono rappresentate da:
5) Informazione, sensibilizzazione, educazione: misure di informazione, sensibilizzazione
ed educazione dirette ai cittadini ed alle strutture pubbliche e private in materia di
prevenzione;

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b) Miglioramento della raccolta differenziata
Accelerare e potenziare la raccolta differenziata, tendendo con responsabilità a raggiungere
l’obiettivo ormai del 2012 del 65 per cento, favorendo la raccolta “porta a porta” nelle aree dove,
per il numero di utenze servite, si massimizza il rapporto costi/benefici; creare altresì percorsi per
realizzare impianti a supporto della raccolta differenziata finalizzati anche alla vendita dei prodotti
ottenuti”. Con l’aumento della frazione differenziata della raccolta si potrà aumentare l’attività di
riciclo e del recupero di materia nell’ambito della gestione dei RU e RS” prevedendo
l’incentivazione di modalità di raccolta porta a porta o di prossimità o stradale laddove non
altrimenti economicamente sostenibile, diffusione della raccolta monomateriale del vetro, della
carta, dei metalli, legno e umido e ottimizzazione della raccolta multimateriale, attivazione di centri
di raccolta rifiuti comunali, intercomunali e comprensoriali, intercettazione dei conferimenti
impropri di rifiuti non assimilabili, riduzione e contestuale recupero delle frazioni organiche oggi
destinate alla discarica, implementazione di sistemi di tariffazione puntuale.

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Dai dati preliminari 2015… i Comuni che hanno attivato la raccolta Porta a Porta… , mentre per la Provincia di Latina il servizio è già effettuato in tutti i comuni

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D. Impianti di discarica
Tabella 8 - Volumetrie residue e disponibili negli impianti di smaltimento
Indeco Srl Borgo Montello Latina LT 0 (4)
Ecoambiente SpA Borgo Montello Latina LT 0 (5)
(4) In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 165.000 mc
(5) In fase di VIA la richiesta di ampliamento delle capacità all’interno dell’impianto esistente per ulteriori 400.000 mc

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10.7 Determinazione del fabbisogno impiantistico

10.7.1 Quadro provinciale
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10.7.1.2. Provincia di Latina
Produzione rifiuti urbani in provincia di Latina dato annualità 2014
I dati si riferiscono ai 33 comuni della Provincia di Latina e non al sub-ATO Latina in quanto
formalmente ancora non costituito, pertanto la situazione descritta è quella di fatto.
Dai dati forniti dall’Osservatorio Provinciale Rifiuti annualità 2014 risulta quanto segue:
Totale Rifiuti Urbani Differenziati (RUD): t/anno 94.465
Totale Rifiuti Urbani Indifferenziati (RUI): t/anno 207.430
Totale Rifiuti Urbani Provincia di Latina (RU): t/anno 301.895
% di raccolta differenziata su scala provinciale al 31,3 %
La Provincia di Latina non ipotizza una crescita della raccolta differenziata

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10.7.3 Conclusioni
a) Per entrambi gli scenari ipotizzati si è evidenziato che gli impianti di trattamento TMB sono
già dal 2016 sufficienti per le esigenze di trattamento del rifiuto urbano indifferenziato della
Regione. Pertanto non è necessario pianificare nuovi impianti oltre quelli esistenti. Anzi, si
può ipotizzare una possibile riconversione parziale e progressiva negli impianti TMB
esistenti in modo che la parte utilizzata per il trattamento biologico del residuo organico
della separazione del rifiuto indifferenziato possa essere utilizzato per il trattamento della
frazione organica da raccolta differenziata.
Tale modifica può essere introdotta in sede di rinnovo, riesame o modifica degli impianti
b) Gli impianti di termovalorizzazione al momento insufficienti, raggiungono il pareggio al
nell’anno 2019 della 1 ipotesi e nell’anno 2020 della 2° ipotesi. In entrambi i casi la
necessità della realizzazione di ogni ulteriore impianto, per il quale occorre un periodo tra
iter amministrativo e realizzativo superiore ai 3 anni, viene annullata proprio per l’aumento
della raccolta differenziata. Per questo non si prevede in alcun modo la necessità di ulteriore
impianto oltre quelli già in esercizio. Sarà invece valutato l’eventuale adeguamento a carico
termico degli impianti di Colleferro in sede di revamping dei medesimi. Il confronto tra
quantitativi richiesti e disponibili è riportato nelle figure successive.
Si ricorda che nel 2017 entrerà in esercizio la terza linea di San Vittore

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c) E’ evidente invece l’esigenza di reperire volumetrie utili alle esigenze di smaltimento della
frazione residua del trattamento dei rifiuti urbani. Tale insufficienza è quella maggiormente
evidente nella rete degli impianti regionali.
Si evidenzia che il D.lgs. 152/2006 prevede che l’individuazione delle nuove aree per gli
impianti avvenga da parte dei Comuni sulla base delle aree idonee stabilite dalle Province e
dalla Città Metropolitana di Roma Capitale. Tale localizzazione dovrà essere sottoposta a
procedura di VAS (valutazione ambientale strategica) e successivamente approvato come
aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio . Verosimilmente tali procedimenti
sono quantificabili in circa 2 anni, dopo di che dovranno essere effettuate le procedure di
VIA ed AIA dei singoli impianti per circa 6 mesi ai quali seguiranno i tempi di costruzione e
collaudo, presumibilmente di ulteriori 6 mesi.
E’ pertanto necessario prevedere da subito la possibilità di effettuare ampliamenti e/o
sopraelevazioni degli impianti esistenti ed in esercizio, secondo le normative vigente.
Ipotizzando quindi un termine congruo di 3 anni a far data dall’avvio di quanto sopra
descritto per avere disponibili nuovi impianti che ricadono nell’aggiornamento del piano, si
ritiene dover prevedere tali ulteriori volumetrie sugli impianti in esercizio, necessarie per far
fronte a tale periodo temporale determinate come sopra al punto 10.7.2.2. Tutto ciò al fine di
rispondere alla procedure di infrazione comunitaria ed alle esigenze regionale di gestione deirifiuti. Tale ipotesi sarà oggetto della verifica di VAS del presente atto
Per il termine di riferimento al fine di individuare le volumetrie necessarie si ritiene
cautelativo utilizzare la 2° ipotesi di cui sopra. Anche qualora si raggiungessero
immediatamente le ipotesi di raccolta differenziata più ottimistiche e quindi sarebbero
necessarie minori volumetrie, in ogni caso, le volumetrie eventualmente ancora disponibili
saranno utilizzate negli anni successivi, senza quindi creare nessuno squilibrio ma soltanto

una disponibilità temporale anticipata rispetto alla domanda.

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