Per la poltrona da ministro dello Sviluppo economico lasciata vacante da Federica Guidi, costretta a dimettersi dopo l’inchiesta di Potenza sul petrolio che coinvolge il suo ex compagno Gianluca Gemelli, il nuovo favorito si chiama Chicco Testa. Sarebbe il coronamento di una carriera da decine di incarichi pubblici e privati: due anni alla guida di Acea (municipalizzata romana dell’acqua), quattro alla presidenza di Roma Metropolitane, sei al vertice di Enel; oggi presiede Assoelettrica, è managing director di Rotschild e opinionista de L’Unità. Testa nasce ambientalista (tra i fondatori di Legambiente) e comunista (due legislature alla Camera con Pci e Pds), ma cresce nuclearista e renziano.
Meglio di qualsiasi altra definizione, Chicco Testa è raccontato dalla battuta di un manager che lo conosce bene (riportata da Giorgio Meletti sul Fatto): “Enrico Berlinguer si iscrisse giovanissimo alla direzione nazionale del Pci, diceva Giancarlo Pajetta, Chicco Testa si è iscritto giovanissimo alla classe dirigente italiana”.
In privato, il manager avrebbe fatto sapere di sentirsi vicino alla nomina al ministero dello Sviluppo economico (Mise). In pubblico – contattato dal Fatto – ritiene “non opportuno” qualsiasi commento. Il nodo sulla poltrona vacante, occupata ad interim dal premier, in ogni caso dovrebbe essere affrontato entro la settimana che inizia domani.
Restano alla finestra gli altri papabili: il toto nomine in questi giorni ha accreditato le candidature di Luisa Todini (ex europarlamentare di Forza Italia, oggi presidente di Poste Italiane), Claudio De Vincenti (sottosegretario a Palazzo Chigi, ex vice della Guidi) e addirittura Roberta Pinotti (se lasciasse il ministero della Difesa, potrebbe essere sostituita da Mauro Moretti, ad di Finmeccanica). Deciderà, come sempre, Matteo Renzi. di To. Ro. | 1 maggio 2016 http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/governo-lidea-di-renzi-lex-boiardo-e-ex-deputato-pci-chicco-testa-al-posto-della-guidi-allo-sviluppo/
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