lunedì 25 aprile 2016

Genova Cede la diga, petrolio in mare La chiazza lunga 5 chilometri Il disastro ambientale Domenica scorsa la rottura del tubo della Iplom. Ieri il crollo di una barriera. Dichiarato lo stato di emergenza “Presenza solo superficiale”

Meteo decisivo
Gli annunciati
temporali in Liguria
potrebbero ingrossare
i torrenti inquinati
Genova La paratia contro il petrolio
che cede miseramente
dopo poche
gocce di pioggia. Mentre
in mare compaiono quattro
chiazze di greggio. Una, al
largo di Loano (Savona), lunga
quasi cinque chilometri e
larga duecento metri. È un’emergenza
infinita quella provocata
dall’incidente alla raffineria
Iplom di Genova. E
con il passare dei giorni la situazione
sembra peggiorare.
Ieri due brutte notizie. La prima:
la grande diga realizzata
in poche ore sul torrente Polcevera
ha ceduto. Il greggio ha
ricominciato a correre verso il
mare. “Era una paratia a qualche
centinaio di metri dalla riva.
Ma non c’è stato un ulteriore
sversamento in mare. Il
petrolio è trattenuto da un altro
sbarramento che abbiamo
sistemato subito prima della
foce”, assicura l’assessore comunale
Gianni Crivello. Tra il
Fegino, il Polcevera e il porto
restano ancora in piedi sei
sbarramenti. Uno con panne
oceaniche che raggiungono il
fondo del mare all’uscita del
canale di calma del porto. F.SA

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