mercoledì 24 febbraio 2016

Roma Capitale Infetta Alfonso Sabella, con Giampiero Calapà Come funzionano le marchette in Campidoglio

Manovre d’aul a Con l’ok al bilancio romano venivano finanziate le iniziative più improbabili e circa una quindicina di milioni di euro erano equamente divisi tra i consiglieri comunali
Quando si parla di verde nella Capitale finisce tutto in vacca Una vacca da far mangiare e poi da mungere , come direbbe Buzzi
 Pubblichiamo un’anticipazione di “Capitale Infetta”, scritto con Giampiero Calapà dal magistrato Alfonso Sabella: sostituto procuratore a Palermo dal 1993 al 1999, ha coordinato le indagini che hanno portato agli arresti dei più pericolosi latitanti di Cosa nostra, da Brusca a Bagarella; poi assessore alla Legalità di Roma dal dicembre 2014, dopo “Mafia Capitale”, all’ottobre 2015. “Ca - pitale Infetta”, edito da Rizzoli, sarà in libreria da giovedì 25 febbraio
ALFONSO SABELLA ( CON GIAMPIERO CALAPÀ ) C on l’approvazione del bilancio era prassi al Comune di Roma che venisse predisposto un maxi-emendamento di giunta, solitamente approvato all’unanimità dall’A ss emblea capitolina, definito “ma - novra d’aula”, in cui erano inseriti finanziamenti per le iniziative più disparate e più improbabili e così circa una quindicina di milioni di euro venivano equamente divisi tra i consiglieri che indicavano come dovessero essere spesi quei soldi. In altre parole si trattava di vere e proprie mance che, nella migliore delle ipotesi, gli onorevoli capitolini (così a Roma chiamano i consiglieri comunali) distribuivano ai loro collegi elettorali ma che, molto spesso, venivano destinati a soggetti ben individuati che, magari, avevano finanziato la campagna elettorale proprio del consigliere “pad re” del “nobile” emendamento apportato al bilancio. Quel sistema, che le assessore al Bilancio delle giunte Marino, Da

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