mercoledì 24 febbraio 2016

Fumi tossici dalla Fonderia a Salerno: Arpac batte un colpo. Ambiente Accertati dopo 20 anni “danni per la salute”, si muove De Luca che da sindaco non lo fece

In extremis Dopo i morti di leucemia e le proteste il governatore chiude per 2 mesi la fabbrica Pisano
 » ANGELA CAPPETTA Salerno L’ importanza di chiamarsi Vincenzo De Luca è di poter dire e fare tutto il contrario di tutto. Il caso delle Fonderie Pisano di Salerno, che bruciano ghisa e ferro in una zona dove in una sola settimana ci sono stati sette funerali per morte da neoplasia, ne è un esempio. NEI SUOI vent’anni da sindaco, De Luca ha promesso una delocalizzazione dell’i mpianto che non è mai avvenuta, in spregio a una richiesta di trasferimento –da parte dei titolari – che giace in un cassetto dimenticato del Comune dal 2010. Poi, una volta diventato governatore della Campania, a meno di un anno dalla sua nomina, ne dispone la chiusura temporanea. Cosa lo avrà spinto ad attivarsi? Per la prima volta in cinque anni

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