giovedì 25 febbraio 2016

Biogas, sigilli della Forestale agli impianti di Decimoputzu e Guspini. Sequestri per 8 milioni

È il risultato delle indagini svolte dalla polizia Giudiziaria e dalla direzione distrettuale dell'antimafia. Nel mirino gli amministratori dell'impresa che opera da anni nell'Isola. In 9 finiscono nel registro degli indagati.

CAGLIARI - È stato eseguito un sequestro di un'azienda operante nel settore delle energie rinnovabili, la Biogas, e dei beni degli amministratori. I militari della Guardia di Finanza e il personale del nucleo Investigativo del corpo Forestale e di vigilanza ambientale di cagliari stanno eseguendo un provvedimento di sequestro di un’azienda, operante nel campo delle energie rinnovabili nonchè dei beni riconducibili ai suoi amministratori.L’operazione scaturisce da un’indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla locale direzione distrettuale antimafia,che ha voluto far luce sulle condotte degli amministratori di un’impresa che da alcuni anni opera in sardegna, con due impianti di produzione di energia elettrica, originata da “biomasse”, attualmente in esercizio a Decimoputzu e Guspini.
I complessi accertamenti hanno permesso di far emergere gravi carenze nei requisiti soggettivi ed oggettivi, in grado di inficiare la legittimità delle autorizzazioni amministrative rilasciate dalla regione sardegna e delle relative contribuzioni pubbliche, destinate ai produttori di energia elettrica derivante da fonti “pulite”. Ecco il perchè delle contestazioni mosse dall’autorità giudiziaria, concernenti la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per otto milioni di euro, motivate dalla scoperta di documentazione falsa prodotta nel corso dell’istruttoria innanzi alla regione sardegna ed al g.s.e. s.p.a. (la società a partecipazione pubblica deputata ad erogare gli incentivi economici previsti dalla normativa di settore). Proprio per questo sono stati sequestrati beni per un valore “equivalente” al profitto del reato (8 milioni di euro), in capo a ciascuno dei soggetti che, direttamente o indirettamente, si sono occupati della gestione aziendale.
Accanto alla illecita percezione di incentivi, sono emerse anche violazioni alla normativa in materia ambientale (attivita’ di gestione di rifiuti non autorizzata), poichè è stata documentata la raccolta, il trasporto e lo smaltimento irregolare dei residui della produzione di biogas. In particolare, è stato accertato lo “sversamento” incontrollato su terreni o in acque lacustri prossimi agli impianti, che ha generato situazione di grave rischio di inquinamento ambientale del suolo agricolo e della falde acquifere. Tale circostanza ha portato l’autorità giudiziaria ad emettere un provvedimento di sequestro dell’intero complesso aziendale, comprendente i due impianti, in modo da impedire la prosecuzione degli illeciti ambientali.
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