AVEVA 59 ANNI il maresciallo della
Folgore Mario Mele. È morto ieri a Cascina
(Pisa). Per Domenico Leggiero, dell’Os -
servatorio militare, è la vittima numero 328
dell’esposizione all’uranio impoverito. Solo sabato
un analogo lutto aveva colpito la città, con
la scomparsa del militare Francesco Rosito.
Mele, paracadutista e veterano di numerose
missioni dall’Afghanistan alla Somalia, “è morto
anche lui – fa sapere Leggiero – dopo una
leucemia devastante che lo ha portato via alla
sua famiglia. I figli e la moglie lo hanno assistito
fino alla fine, lo hanno accontentato anche nel
suo ultimo desiderio: spegnersi nella propria
casa frutto di tanti sacrifici. Solo oggi (ieri, ndr)
la famiglia si è accorta che ci sono anche le Istituzioni
e malignando qualcuno sostiene che
si son fatte vive solo per 'gestire’ l’impatto mediatico
dell’ennesima morte, la possibile reazione
di un popolo che sembra decisamente
stanco di queste morti e del silenzio del Ministro
e del governo. La commissione parlamentare
d’inchiesta –ricorda –è partita con i lavori,
il presidente Scanu ha già ampiamente confermato
che questa volta vuole arrivare a una conclusione,
alla produzione di un atto, documento,
proposta o quanto possa servire
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