giovedì 28 gennaio 2016

San Francisco, 850mila abitanti, zero inceneritori, vieta la vendita delle bottigliette di plastica, recicla

http://dorsogna.blogspot.it/2016/01/san-franscisco-vietera-la-vendita-di.html

San Francisco: vietate bottigliette di plastica e nel 2020 zero monnezza



"San Francisco has set the goal of achieving zero waste, 
or sending nothing to the landfill or incineration, by the year 2020."



Leggo che il governo Renzi ha deciso con lo Sblocca Italia di costruire almeno 12 inceneritori. Nota: non li potro' mai chiamare termovalorizzatori, perche' non c'e' niente da valorizzare. Sono inceneritori perche' bruciano monnezza, e dunque inceneriscono.

In Italia ce ne sono 42 gia' in funzione, sei autorizzati e adesso con i nuovi dodici in Piemonte, Liguria, Veneto, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, e Puglia arriveremo a sessanta. 

Ecco allora cosa accade a San Francisco. La citta' piu' verde d'America. Per evitare di generare immondizia hanno deciso di vietare la vendita di bottiglie di plastica tout court.

L'inquinamento da plastica e' uno dei piu' grandi problemi ambientali perche' non si degrada su tempi brevi e spesso finisce negli inceneritori. Il 90% degli uccelli ha mangiato plastica e il 60% ne ha dei pezzi in corpo. Abbastanza plastica e' buttata via ogni anno da circolare il pianeta ben quattro volte. E peggio ancora, la meta' della plastica viene usata una sola volta. Complice anche l'industria planetaria della plastica, che ha ogni incentivo per vendere-vendere-vendere.  E il reciclaggio? Si, in teoria, ma spesso c'e' qualcosa che va storto, e' costoso smaltirla ed e' difficile veramente differenziare per bene. Per fare un esempio in Italia la stampa dell'Alto Adige riporta che almeno la meta' della plastica che si dovrebbe reciclare viene bruciata. In Alto Adige.

Ecco allora che arriva San Francisco con la sua decisione monumentale: vietare la vendita di bottiglie di plastica per ridurre l'enorme spreco associato alla loro vendita. 

Il divieto verra' attuato in quattro anni. E' un divieto che gia' esiste in 14 parchi nazionali d'America e anche in varie universita' della East Coast, ma questa e' la prima volta che e' una citta' intera a vietare bottigliette. La multa sara' di mille dollari per chi vende le bottiglie, e ci saranno incentivi per usare bottiglie riusabili, in vetro per esempio.

Sara' l'ecatombe? No. Il presidente della commissione per l'ambiente di San Francisco, Joshua Arce dice che questo sara' un nuovo passo verso il loro obiettivo di zero immondizia entro il 2020. La sperimentazione e' gia' stata portata avanti per anni, con eventi pubblici senza bottigliette ed e' andato tutto bene, secondo Arce. Dice che il divieto e' “another step forward on our zero-waste goal".

Cosa hanno da dire i colossi della plastica che producono le bottigliette, fra cui la potentissima American Beverage Association di cui fanno parte Coca-Cola e Pepsi? Dicono che e' un tentativo "malinformato" della citta' di risolvere i loro problemi per il beneficio degli "avidi" reciclatori.
 Sono comici quasi quanto i petrolieri!

A San Francisco sono vietate da anni le buste di plastica, e pure i contenitori di polistirolo, divieti che hanno poi adottato anche in altre citta', fra cui Los Angeles. Per non parlare del vuoto a rendere che esiste in tutto lo stato della California dal 1987. A San Francisco dal 1996 -- da venti anni! --  hanno programmi di partnership fra ristoranti da un lato e orti, vigneti e aziende agricole dall'altro, coordinato dalla citta' e grazie al quale gli avanzi vengono mandati al compostaggio e poi usati per concimare i campi. Ovviamente il tutto non e' fatto a casaccio, ma ci sono esperti agronomi, viticoltori e biologi a creare il compostaggio ottimale. Il risultato e' di cosi gran qualita' che la domanda di questo concime "naturale" e' sempre in eccesso rispetto all'offerta. E' tutto a chilometro zero: i ristoranti comprano ortaggi, verdure e vini localmente e gli avanzi tornano ai campi.  

Nel 2006 hanno reso obbigatorio il riuso di tutti i materiali per l'edilizia. E cioe' se rinnovi o abbatti un edificio non puoi mandare *niente* in discarica.  Cosa devi farci? Separare il tutto in cantiere e mandare metalli, legno, cemento, cartone a impianti specializzati nel loro riuso. Ci sono anche centri specifici che si occupano di rifiuti misti, piu' difficili da separare. Il tutto e' a spese del costruttore. Chi viola la legge rischia multe e processi penali, oltre che la revoca dei permessi edilizi. 

Il compostaggio e' qui obbligatorio dal 2009. E si, ci sono controlli e multe. Ogni mese la citta' organizza programmi per le scuole e per la cittadinanza su come fare per reciclare e per fare il compostaggio al meglio. I raccoglitori per l'umido sono dappertutto e ogni piccolo passo che si pensa, e che si attua verso lo zero waste viene pubblicizzato con orgoglio. Da quando e' passata l'ordinanza nel 2009 il business del reciclaggio e' aumentato notevolmente, portando anche lavoro. 

E' quindi, e' una comunita' intera che lo vuole, dal sindaco ai cittadini. Nessuno neanche menziona la parola inceneritore qui.  Per ora il tasso di reciclaggio a San Francisco e' dell'80% ed entro il 2020 si vuole avere il recupero totale di immondizia. Cioe' non si vuole mandare *niente* in discarica. Niente. Tantomeno incenerire.

San Francisco ha 850,000 abitanti e zero inceneritori. Se ci riescono loro a reciclare l'80% della loro immondizia e a programmare per il zero-waste nel 2020, ci possono riuscire tutti. Italia compresa.

Qui le immagini della San Franisisco green e zero-waste. 


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