giovedì 3 dicembre 2015

Più spazio all’ambiente nei tg europei, clima, COP 21 Parigi

Come per i quotidiani, anche per i telegiornali italiani e quelli stranieri c’è una bella differenza.
All’estero si parla molto meno di criminalità, di cultura e spettacolo e un pochino meno di questioni sociali. Si racconta però di più quello che succede fuori dai confini nazionali, lo sport, ma soprattutto si parla di più di scienza, salute e ambiente. Il 3,3% de servizi andati in onda nei primi mesi del 2015 nei tg italiani è stato dedicato principalmente ai temi ambientali, contro il 4,9% dei tg europei. Attenzione: non abbiamo detto inglesi, svedesi, tedeschi o austriaci, ma europei nel loro complesso.
Molto peggio se la cava il comparto “scienza e salute”, che rappresenta l’1,4% dei servizi dei telegiornali italiani, rispetto al 4,4% dei tg europei. La panoramica è un po’ diversa se consideriamo l’insieme dei servizi che hanno toccato i temi ambientali, anche se non costituivano l’argomento principale del servizio: saliamo infatti al 6,7% nel caso dei tg italiani, contro un 6,1% dei tg europei.
Questo è quello che emerge dal secondo Rapporto Eco Media,presentato il 27 novembre scorso a Roma durante un evento organizzato da Pentapolis, Lumsa e dall’ Osservatorio di Pavia, con il progetto Osservatorio Eco Media. micron ha già raccontato i giorni scorsi (link ) i dati italiani, oggi invece proponiamo un confronto europeo.
Anzitutto: perché parliamo di telegiornali e non di informazione in generale? Perché anche se non ce ne rendiamo conto, la maggior parte dell’informazione nel nostro paese è ancora appannaggio del piccolo schermo. “La regina dei media” l’ha definita il Censis, dato che secondo i più recenti sondaggi, i telespettatori sono oggi il 96,7% della popolazione italiana. Praticamente tutti cioè, con un rafforzamento del pubblico delle nuove televisioni. “La web tv – si legge nel comunicatodel Censis – è arrivata a una utenza del 23,7% (+1,6% rispetto al 2013), la mobile tv all’11,6% (+4,8%), mentre le tv satellitari si attestano a una utenza complessiva del 42,4% e ormai il 10% degli italiani usa la smart tv connessa in rete.”
Per gli italiani il telegiornale è l’appuntamento fisso con l’informazione e anche l’audience dei principali tg italiani non scesa dal 2010 a oggi. Il tg giorno di Rai1 è seguito (dati Agcom relativi all’ascolto medio nel 2013 link ) da 4,1 milioni di italiani, quello di canale 5 da 3,2 milioni di italiani. La sera si sale ancora, rispettivamente con 5,2 milioni e 4,2 milioni di telespettatori. Non solo parliamo meno di ambiente, ma ne parliamo in modo diverso rispetto ai tg europei. Discutiamo molto di meteo (1 servizio su 3 è dedicato alle condizioni atmosferiche) e di fenomeni di degrado o inciviltà (il 12% dei servizi). All’estero parlano invece di più di calamità naturali e di buone pratiche, come l’impiego di nuove energie sostenibili o la formulazione di piani di sviluppo o salvaguardia ambientale.
In genere poi ci interessiamo poco a che cosa accade fuori dall’Italia, in tema di ambiente. Solo il 2% dei servizi che passano nei tg italiani è dedicato a che cosa sta accadendo in Europa, al di là di casi nazionali specifici. Un dato curioso, dal momento che parlare di temi ambientali oggi significa inevitabilmente confrontarsi con meccanismi globali. http://www.rivistamicron.it/notizie/piu-spazio-allambiente-nei-tg-europei/

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