Il 2015 Climate Change Survey ha coinvolto 600 esperti di sostenibilità per ritrarre la situazione e valutare l’impegno dei vari partecipanti al Cop21. Sono stati intervistati membri di governi e di organizzazioni non profit, figure del mondo accademico, di quello aziendale e dei media.
Il dato più interessante è che il 92% degli intervistati si aspetta un accordo, ma di questi solo il 60% crede che sarà vincolante tra le parti, e quindi avrà un effetto tangibile. C’è scetticismo sull’impegno dei governi, mentre aziende e istituzioni scientifiche ricevono un giudizio positivo per gli sforzi fatti nell’ultimo anno.
Le cinque aziende che stanno ottenendo i migliori risultati nella riduzione delle emissioni, secondo gli esperti, risultano essere Ikea, Unilever, Google, Ge e Tesla. I principali motivi addotti sono l’utilizzo di energie rinnovabili e l’introduzione o l’investimento in innovazioni tecnologiche.
Gli esperti concordano sull’importanza che la diplomazia e il coordinamento internazionale potrebbero avere nel raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, ma allo stesso tempo guardano agli investimenti economici come allo strumento in assoluto più efficace. A questo riguardo, più dell’80% degli intervistati indica l’eliminazione dei sussidi sui combustibili fossili e l’introduzione di tasse sui gas serra come incentivi che potrebbero portare al cambiamento.
I risultati della ricerca confermano le previsioni più diffuse: il momento è delicato, il settore privato continua a fare grandi investimenti, gli investitori internazionali hanno assunto un punto di vista nuovo, dando una spinta importante al consolidamento delle politiche di sostenibilità ambientale e agli investimenti nel settore.
La speranza è che la dimostrazione dell’efficacia delle iniziative private, insieme ai decisi segnali del settore finanziario, spingano i governi a ratificare un impegno vincolante, e soprattutto ad investire pesantemente in strumenti efficaci a livello economico e legislativo. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/03/cop-21-a-parigi-quale-futuro-ci-attende/2269093/