domenica 22 novembre 2015

Dalla bozza di regolamento del Parco del Circeo sul lago di Paola Pag. 1, paragrafo 4:


“Ritenendo che la pesca è storicamente presente in questi laghi costieri, alcuni dei quali da secoli vengono gestiti come valli da pesca…”.
Le valli da pesca sono le lagune, come le valli di Comacchio, ma il lago di Paola non è una laguna.
Chi è stato l’ispiratore del termine “valli da pesca” nella bozza di regolamento?
Sostenere che il lago è una laguna, o valle di pesca, significa far consolidare quei termini utili per la proprietà privata e mettere le premesse per allontanare la candidatura della demanialità pubblica.

“Stagno” e ”laguna”: questi sono stati gli appellativi usati da Scalfati, riportati nella sentenza n. 21 del 1957 del Tribunale superiore acque pubbliche, per sostenere che il lago di Paola, non poteva ritenersi un vero lago e proprio lago ma essendo uno stagno e una laguna e cioè una valle di pesca, non vi poteva essere l’attitudine all’uso pubblico. La definizione di valle di pesca, quindi, posta tra gli argomenti per sostenere la proprietà privata e non pubblica.
Il termine “valle da pesca” va tolto dal Regolamento.

Sentenza n. 21/1957 del Tribunale superiore acque pubbliche, pag. 13:

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