venerdì 3 luglio 2015

I 127 deputati Verdi e Linke «Democrazia prima di tutto» Berlino. Gregor Gysi rincara: «Occorre fermare la follia tecnocratica Altrimenti, sarà crisi permanente»

C’è chi dice No. E svolge fino in fondo il ruolo dell’opposizione alla Gre­xit. Sono i 127 depu­tati dei Grü­nen e della Linke (rap­pre­sen­tano il 17% dei tede­schi) che hanno alzato un vero e pro­prio muro in difesa di Atene. Attac­cano a testa bassa la cinica intran­si­genza di Cdu & Spd, denun­ciano la «fol­lia» di esclu­dere la culla dell’Europa dall’Ue, e avver­tono che il conto poli­tico ed eco­no­mico non lo pagherà Angela Mer­kel ma milioni di tede­schi. Una spina nel fianco della Grosse Koa­li­tion; l’altra fac­cia della Ger­ma­nia che crede ancora alla soli­da­rietà come valore fon­dante dell’Unione.
«I nego­ziati sono un disa­stro. Peg­gio: è la sven­dita dell’idea stessa di Europa» rias­sume Anton Hofrei­der, classe 1970, capo­gruppo (insieme a Katrin Göring-Eckardt) dei Verdi al Bun­de­stag. Non fa sconti ai «pic­co­lis­simi tec­no­crati che sof­fo­cano le trat­ta­tive» e punta l’indice con­tro «chi strizza pesan­te­mente l’occhio ai van­taggi a breve ter­mine senza avere una visione di lungo periodo».
Parole dure “con­tro­fir­mate” dal col­lega Sven Chri­stian Kind­ler, por­ta­voce per la poli­tica di bilan­cio dei Grü­nen: «Le isti­tu­zioni non devono pie­garsi all’ultimatum alla Gre­cia, all’aut-aut di “bere o affo­gare”. I nego­ziati vanno gui­dati poli­ti­ca­mente: a meno che non si negozi su un piano di parità, ogni media­zione è ine­vi­ta­bil­mente desti­nata a fal­lire». Il pro­blema? «La can­cel­liera Mer­kel ha assunto solo su di sé la respon­sa­bi­lità delle trat­ta­tive per poi lasciarne la con­du­zione ai soste­ni­tori della Gre­xit che ruo­tano intorno al mini­stro Schäu­ble».
Per i Verdi, le misure del falco della Cdu (che è anche Cava­liere di gran croce dell’ordine al merito della Repub­blica ita­liana…) «si basano esclu­si­va­mente su obiet­tivi finan­ziari miopi e agi­scono in modo reces­sivo. Di sicuro, così, l’economia greca non si rimette piedi e con il pro­se­gui­mento dell’austerità la Gre­cia non esce certo dall’impasse — ammo­ni­sce Hofrei­der — Atene ha biso­gno di tempo per attuare le riforme che devono essere anche eque, nel set­tore sta­tale».
Sulla stessa trin­cea la gio­vane capo­gruppo della Linke Katja Kip­ping, 37 anni, che plaude alla deci­sione del governo Tsi­pras di indire un refe­ren­dum sulle condizioni-capestro dei creditori.«La demo­cra­zia fun­ziona così. Il primo mini­stro greco non fa altro che com­bat­tere riso­lu­ta­mente poli­ti­che sba­gliate e l’ostinazione della can­cel­liera e delle isti­tu­zioni euro­pee a un’austerity dav­vero insen­sata». Con Bernd Rie­xin­ger (con cui divide la carica al Bun­de­stag) fa il conto dell’eventuale default di Atene.«La crisi può costare 84 miliardi di euro al con­tri­buente tede­sco. Mer­kel aveva giu­rato di pre­ve­nire ogni danno alla Ger­ma­nia: sta facendo l’esatto con­tra­rio!».
Per il ver­tice della Linke «la can­cel­liera e i tec­no­crati delle isti­tu­zioni euro­pee devono met­tersi bene in testa che sono le per­sone a deci­dere il pro­prio destino, non le ban­che. Come tede­schi di sini­stra pos­siamo assi­cu­rare che met­te­remo ogni genere di pres­sione al governo fede­rale per far rispet­tare la scelta demo­cra­tica di gre­che e greci».
Il piano B? C’è, eccome. Secondo Hofrei­der e Kind­ler, «ristrut­tu­ra­zione del fisco con una tas­sa­zione effet­tiva del patri­mo­nio, lotta con­tro la cor­ru­zione e inve­sti­menti socio-ecologici, ristrut­tu­ra­zione del debito di Fmi e Bce entro il 2020».
Ma il carico da novanta lo mette lo sto­rico lea­der della sini­stra, Gre­gor Gysi: «La can­cel­liera Mer­kel deve inter­ve­nire. Adesso. Il destino dell’Europa è nelle sue mani. Ha abba­stanza influenza per imporre una bat­tuta di arre­sto alla fol­lia tec­no­cra­tica. Se ciò non avviene sarà il suo più grande errore e l’inizio di una crisi per­ma­nente. Per la Ger­ma­nia e per l’intera Europa». http://ilmanifesto.info/i-127-deputati-verdi-e-linke-democrazia-prima-di-tutto/

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