domenica 5 luglio 2015

distruzione foreste oltre biomasse e biogas Donne Maasai,da taglio alberi illegale a produzione gioielli In Tanzania, cambio attività grazie a progetto Oikos

Duecento donne Maasai del villaggio di Mkuru, nel Nord della Tanzania, sono riuscite a dare una svolta alla propria vita: hanno abbandonato un'attività illegale e dannosa per l'ambiente e la salute, il taglio degli alberi per la produzione di carbonella, e hanno costituito la cooperativa Maasai Women Art (MWA) grazie alla quale realizzano e poi vendono gioielli artigianali in perline esportati tra l'altro a Parigi, New York, Vancouver e anche in Italia. Il ricavato garantisce loro un reddito stabile.

Una svolta resa possibile grazie al progetto promosso dall'Istituto Oikos, organizzazione non-profit impegnata in Europa e nei paesi in via di sviluppo nella tutela della biodiversità, per una gestione responsabile delle risorse naturali, per la diffusione di modelli di vita più sostenibili come strumenti di sviluppo sociale ed economico e di lotta alla povertà. Il progetto Tanzania Maasai Women Art, avviato nel 2006 è diventato autosufficiente nel 2008 e ora è fra i 24 selezionati da WE-Women for Expo. Dal 9 al 14 agosto, infatti, approderà nel padiglione Italia all'Esposizione universale con una mostra temporanea che racconterà la storia e il lavoro della cooperativa con video, fotogallery e un'esposizione dei gioielli.



Ogni anno TMWA lancia una nuova collezione di gioielli, realizzati rigorosamente a mano utilizzando perline in vetro, filo di ferro, filo di nylon ed elementi di riciclo, che poi vengono esportati all'estero. Coinvolti nel progetto sin dall'inizio, la designer italiana Francesca Torri Soldini e i suoi studenti dello IED (Istituto Europeo di Design) di Milano, che rivisitano, in linea con le nuove tendenze della moda internazionale, ogni gioiello creato secondo le antiche tradizioni Maasai facendone un viaggio immaginario attraverso i colori della savana.
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