mercoledì 3 giugno 2015

Rifiuti: truffa a Viterbo, 9 ai domiciliari. C'è anche l'uomo di fiducia di Cerroni, patron di Malagrotta

Anche perquisizioni a carico di funzionari addetti al settore rifiuti e presso le sedi legali ed operative delle società oggetto di indagine. Sequestro condizionato di un impianto

 C'è anche Francesco Zadotti, considerato dagli investigatori uomo di fiducia del patron dell'ex discarica romana di Malagrotta, tra le 9 persone finite ai domiciliari per una presunta truffa sulla raccolta e gestione dei rifiuti a Viterbo. A quanto ricostruito, la Ecologia Viterbo, società coinvolta nell'inchiesta, sarebbe in parte di proprietà di una delle società della holding del gruppo Cerroni.
Oltre 50 carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, in collaborazione con i militari dei Comandi Provinciali competenti territorialmente, 25 militari del Noe di Roma, e 38 agenti della Polizia Stradale di Viterbo sono impegnati dalle prime ore del mattino nelle province di Viterbo, Roma, Terni e Latina nell'esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelari agli arresti domiciliari emesse dal Gip del Tribunale di Viterbo nei confronti di altrettanti destinatari responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro di "truffa", "frode in pubblica fornitura", "falso materiale", "falso ideologico", "abuso d'ufficio" nella gestione dei rifiuti nell'ambito della Provincia di Viterbo nonché nella raccolta e igiene urbana della Città di Viterbo.

    In corso di esecuzione anche nove perquisizioni negli uffici amministrativi di Enti pubblici a carico di funzionari addetti al settore rifiuti nonché presso le sedi legali ed operative delle società oggetto di indagine ed il sequestro condizionato di un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti.
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